27 gennaio 2017

Recensione, LONTANO DA TE di Tess Sharpe

Ragazzi buonasera! Oggi review di un titolo fresco fresco di stampa, ho ceduto a una novità perché consigliatomi da un'amica, ma insomma... andrò da Amplifon, giuro, perché ultimamente fatico davvero molto a "sentire" i personaggi. Marta, io ti ringrazio comunque per i consigli che non sono ben accetti, di più, ma i romanzi sono un concentrato di sensazioni che spesso vengono percepite in modo differente, quindi perdonami se non l'ho amato quanto te! <3
Invece voi lettori scusate la recensione che sembra scritta da una maestrina con tanto di penna rossa e blu tra le mani e occhiali sulla punta del naso... oggi andava così u.u

Lontano da Te di Tess Sharpe

| Fabbri Editore, 12/01/2017 | pag. 350 | € 17,90 |
"Non comincia qui. Sarebbe quasi banale: due ragazze terrorizzate nel bel mezzo del nulla, gli occhi sgranati rivolti alla pistola nelle sue mani. Ma non comincia qui. Comincia la prima volta che ho rischiato di morire." Sophie ha solo diciassette anni quando la sua inseparabile amica Mina viene uccisa proprio davanti a lei. E a peggiorare la situazione ci si mettono i genitori, la polizia, gli amici. A causa del suo passato di dipendenza, sono tutti convinti che abbia trascinato Mina in un bosco, a notte fonda, solo per uno scambio di droga poi finito male. Ma la verità è tutt'altra. A Sophie non resta allora che iniziare una solitaria caccia al killer che, però, rischia di diventare pericolosa. E di portare a galla il grande segreto che le due ragazze condividevano: un segreto bello e fragile come una bolla di sapone attraversata da un raggio di sole...
Voto:

"è il mio primo pensiero appena mi sveglio la mattina, 
l'ultimo prima di addormentarmi, e l'unico nel mezzo."

Iniziare un libro e non capire niente su come possa evolversi la trama può essere un'esperienza bellissima, ma personalmente credo di avere un problema. Ultimamente non riesco a "sentire" i personaggi. Mi sfuggono, mi passano davanti agli occhi in modo troppo inconsistente, non riesco ad afferrarli, e vi assicuro che per un lettore la cosa può risultare decisamente frustrante. Soprattutto quando il libro in questione ti è stato consigliato da mezzo universo mondo (galassie comprese) e da persone fidatissime tra l'altro! Però non ci posso fare niente, nonostante avessi tra le mani un romanzo assolutamente inaspettato, io la storia della protagonista non l'ho vissuta.
Proprio a livello di pelle mi ha dato molto fastidio, fin da subito, che tutti additassero la protagonista come una "tossica". Sophie, in seguito a un incidente che l'ha mandata letteralmente in pezzi, per placare i continui e insopportabili dolori articolari non riesce a fare a meno di un oppiaceo. Quindi sì... ha un problema, è farmacodipendente, ma lo è diventata a causa di una tragedia: un giorno era una normale adolescente, quello successivo aveva delle placche d'acciaio al posto delle ossa, per cui non ho compreso il continuo accanirsi contro di lei come se fosse la più squilibrata delle sballate. A mio avviso l'autrice non ha saputo dare una logica correlazione a causa e effetto, poi dopo un po' ho capito, almeno in parte... Sophie non fugge solo dal dolore fisico, ma da se stessa. Dalla persona che è diventata, dal tipo di amica che è stata, dalla fidanzata che non è riuscita a essere. E adesso che Mina è morta, adesso che l'altra metà del suo cuore le è stata strappata, deve capire se augurarsi la salvezza o rifugiarsi nella dannazione.
Ma Sophie vuole solo una cosa: la verità. Qualcuno ha ucciso Mina davanti ai suoi occhi, senza pietà, senza alcun apparente motivo, e nonostante tutti pensino che la ragazza si sia trovata nel mezzo di una una sorta di regolazione di conti tra la tossica di turno e uno spacciatore dal grilletto facile, lei sa che non è così. E sa che c'è un assassino ancora a piede libero...

Lontano da Te non è un libro facile da spiegare senza rivelare troppo, ma per assurdo una volta terminato lo si potrebbe riassumere in poche righe.
E' un romanzo in cui passato e presente si alternano continuamente, finché tutto non prende definitivamente forma negli ultimi capitoli. Si scopre poco alla volta la vita di queste due amiche, Sophie e Mina, unite da un rapporto fin troppo simbiotico, quasi morboso, un legame che ho percepito come costruito e artificioso. Non avrei dovuto vedere superficialità ed egoismo, ma entrambe (Mina in particolare) mi sono sembrate fin troppo infantili.
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26 gennaio 2017

Dal libro al film - prossimamente #2

Buongiorno a tutti! Oggi parliamo dei romanzi che ci attendono al cinema! Rispetto alla fine del 2016 non sono tantissime le novità (riguardate questo post, perché qualcosa è ancora in stand by!) ma alcune sono davvero WOW. Una in particolare... <3

Beauty and the Beast



Chi di voi ha già iniziato a sognare solo guardando le immagini promozionali del nuovo remake de La Bella e la Bestia? Dopo quella colossale schifezza che è stato Beauty and the Beast (con quel mostro di espressività di Vincent Cassel), finalmente rischiamo di vedere qualcosa di ben fatto. Emma Watson vestirà i panni della coraggiosa Belle, mentre sotto il manto di pelliccia e le zanne aguzze ci sarà il giovane Dan Stevens (noto per il ruolo di Matthew Crawley nella serie Downtown Abbey).
Dalle prime indiscrezione sul web possiamo già intuire che il film sarà fedelissimo al cartone Disney, per cui non ci resta che metterci in modalità dreams come true e attendere... <3




Mia Cugina Rachele

 

Nel 1952 l'uscita di Mia Cugina Rachele decretò il debutto sul grande schermo di Richard Burton e per mia grande fortuna, tra la marea di film d'annata che mi sono vista, questo manca. Sì, sono felice, così potrò gustarmi al meglio, prima il romanzo, e poi il remake interpretato dalla bellissima Rachel Weisz e dal sempre più promettente Sam Claflin in uscito quest'estate.
Non credo che serva molto per invogliarvi anche solo a leggere il libro in questione. L'autrice è Daphne Du Maurier e il suo romanzo Rebecca la Prima Moglie è universalmente noto, anche solo per la bellissima trasposizione di Alfred Hitchcock. Qui noterete molte somiglianze. Personaggi dagli oscuri segreti, atmosfere quasi gotiche, vittime e assassini che spesso si confondono tra loro. Insomma, un mistery in piena regola.




IT


Ecco l'uscita WOW. Quella che attendo di più in assoluto. 
Nonostante il vecchio film per la TV di IT fosse una mezza ciofeca, devo però ammettere che io ci sono sempre stata affezionata. Probabilmente perché ero piccina piccina picciò (ma nemmeno troppo), fatto sta che vedere sullo schermo scene che il romanzo era riuscito a imprimere come fotografie nella mia mente mi aveva fatto un certo effetto. Però diciamocelo. Il clown macrocefalo di Tim Curry lasciava alquanto a desiderare e la seconda parte, quella con i protagonisti adulti, non rendeva quanto la prima. Però IT è IT e va glorificato sempre e comunque.
Di un remake però se ne sentiva il bisogno, e non poco. Uscirà l'8 Settembre 2017, di tempo ce n'è ancora, ma per me il conto alla rovescia è già cominciato!

Tim Curry
Bill Skarsgård

La Torre Nera



Stephen King non smette di furoreggiare in libreria e anche al cinema, più il tempo passa e più si continua ad attingere dalle sue opere. Dopo anni, anni (e anni) in cui della serie de la Torre Nera non si è mai smesso di parlare, tra progetti, anticipazioni e indiscrezioni, finalmente il primo film vedrà la luce ad Agosto 2017.

Sono particolarmente curiosa in parte per fedeltà al Re e poi perché i romanzi non ho nessuna intenzione di leggerli (fedele un cavolo eh?! xD). No vabbe', spiego. Quella della Torre Nera è una serie fantasy e come sapete io con questo genere strido quanto il gesso sulla lavagna, però al cinema voglio andarci, sperando in un finale non troppo aperto e fidandomi di mio figlio che l'ha apprezzato e pure recensito qui.
In realtà avrei preferito che Matthew McConaughey interpretasse il protagonista e che a Idris Elba fosse affidato quello di antagonista, ma le cose sono andate esattamente al contrario...

Idris Elba

Cinquanta Sfumature di Nero


Tremate tremate... Christian e Ana sono tornati u.u
Siccome sono una blogger seria che non vuole discriminare niente e nessuno io cito anche l'uscita di questo film, poi fate voi... a me è bastato il primo che mi ha addirittura conciliato il sonno xD






A presto con nuove news! 8)

16 gennaio 2017

Recensione, LA LUCE SUGLI OCEANI di M.L. Stedman

Buonasera cari lettori, oggi si riparla di libri (ma va?!) e in particolare di un romanzo d'esordio che ha riscosso tantissimo successo e che presto vedremo anche al cinema.

La Luce Sugli Oceani di M.L. Stedman

| Garzanti, 2013 | pag. 366 | € 9,90 |
Isabel ama la luce del faro tra gli oceani, che rischiara le notti. E adora le mattine radiose, con l'alba che spunta prima lì che altrove, quasi quel faro fosse il centro del mondo. Per questo ogni giorno scende verso la scogliera e si concede un momento per perdersi con lo sguardo tra il blu, nel punto in cui i due oceani, quello australe e quello indiano, si stendono come un tappeto senza confini. Lì, sull'isola remota e aspra abitata solo da lei e suo marito Tom, il guardiano del faro, Isabel non ha mai avuto paura. Si è abituata ai lunghi silenzi e al rumore assordante del mare. Ma questa mattina un grido sottile come un volo di gabbiani rompe d'improvviso la quiete dell'alba. Quel grido, destinato a cambiare per sempre la loro vita, è il tenue vagito di una bambina, ritrovata a bordo di una barca naufragata sugli scogli, insieme al cadavere di uno sconosciuto. Per Isabel la bambina senza nome è il regalo più grande che l'oceano le abbia mai fatto. È la figlia che ha sempre voluto. E sarà sua. Nessuno lo verrà a sapere, basterà solo infrangere una piccola regola. Basterà che Tom non segnali il naufragio alle autorità, così nessuno verrà mai a cercarla. Decidono di chiamarla Lucy. Ben presto quella creatura vivace e sempre bisognosa d'attenzione diventa la luce della loro vita. Ma ogni luce crea delle ombre. E quell'ombra nasconde un segreto pesante come un macigno, più indomabile di qualunque corrente e tempesta Tom abbia mai dovuto illuminare con la luce del suo faro.
Voto:

 Di questo libro ho sempre sentito parlare tanto e bene, ma solo dopo l'uscita del trailer cinematografico mi sono decisa a iniziarlo. Più che decisa ne ho proprio sentito il bisogno e sono sincera, non tanto per il romanzo in sé, ma perché volevo vedere il prima possibile il film con Michael Fassbender e Alicia Vikander.
Come prima lettura di questo 2017 sono abbastanza soddisfatta, ma *prende un bel respiro* non del tutto. Ok l'ho detto... e be', per una volta, mi dispiace non condividere in pieno tutte le cinque stelle in giro per il web e sugli store.
Spiego brevemente cosa ho amato e cosa invece non mi è piaciuto.
La storia è davvero bella, di quelle che scuotono animi e coscienze, di quelle capaci di portarti in luoghi lontani e indietro nel tempo. 

Sono i primi anni del Novecento quando Tom Sherbourne arriva a Point Partageuse per diventare il guardiano del faro di Janus Rock un'isola distante 160 km dalla costa, situata nell'esatto punto in cui l'oceano indiano e quello australe si incontrano.
Tom è un uomo giovane piegato dagli eventi. La madre è morta, con il padre non ha più rapporti e il fronte occidentale l'ha messo così a stretto contatto con il male nella sua forma più estrema che adesso cerca solo pace. Crede di poterla trovare non solo al faro, ma anche in Isabel, l'esuberante ragazza di Partageuse che ha riportato il sole là dove c'erano solo ombre. Si sposano, vivono lontano da tutti e da tutto in un idillio perpetuo e incontaminato e solo la nascita di un bambino potrebbe renderli più felici. D'altronde Isabel ha così tanta vita che sembra nata per donarla a un altro essere umano. Ma la natura a volte è beffarda e lei, giovane, sana, forte, non riesce mai a portare a termine una gravidanza e quella luce che la faceva brillare poco a poco si spegne. Poi il destino sembra venirle in soccorso. Una barca a remi alla deriva, un uomo morto, una neonata avvolta in una coperta. Isabel sa da subito cosa deve fare. E' un segno. Tutti la credono incinta e quella bambina ha bisogno di lei... Anzi. Lei ha assolutamente bisogno di quella bambina.

In un'intervista l'autrice ha dichiarato che tramite il suo scritto voleva porre l'accento su una questione molto delicata. Di chi sono i figli? Di chi li cresce o di chi li mette al mondo? Ed è qui che io ho fatto fatica, perché la madre della piccola Lucy è viva, non ha abbandonato sua figlia e a distanza di anni la sta ancora cercando disperatamente. Scoprirlo e continuare a tacere ha reso Isabel non più una madre, ma un'egoista.
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Trailer Film


11 gennaio 2017

Recensione, I NOSTRI CUORI CHIMICI di Krystal Sutherland

Buongiorno cari lettori, è tempo di recuperare le letture del 2016 e parto proprio da quella con cui ho chiuso l'anno. Un bel libro, ma se mi conoscete io a Natale divento davvero più buona, e pretendo anche di leggere libri buoni. Non nel senso di belli, ma che mi facciano del bene. Ecco, i Nostri Cuori Chimici mi ha ferita e non ero pronta...

I Nostri Cuori Chimici di Krystal Sutherland

| Rizzoli, 11/2016 | pag. 335 | € 17,00 |

Henry Page ha 17 anni e non si è mai innamorato. Paradossalmente, la colpa è del suo inguaribile romanticismo: Henry è da sempre così aggrappato al sogno del Grande Amore da non aver lasciato spazio alle cotte che da anni elettrizzano le vite dei suoi amici. Non è una scena da film nemmeno il primo incontro con Grace Town: Grace cammina con il bastone, porta vestiti da ragazzo troppo grandi per lei, ha sempre lo sguardo basso. Complice il giornale della scuola, Henry se la ritrova vicina di scrivania, e presto precipita nella rete gravitazionale di Grace, che più conosce, e più diventa un mistero. Grace ha ovviamente qualcosa di spezzato e questo non fa che attirare Henry, convinto di poterle ridonare quel sorriso che fino a pochi mesi prima la accompagnava ovunque. Ma forse il Grande Amore è più amaro di quanto i romantici credano. 

Voto:

"T'amo come si amano certe cose oscure, 
segretamente, tra l'ombra e l'anima."

I Nostri Cuori Chimici racconta due storie.
Quella di un'adolescente stramba e introversa, dall'andatura claudicante e una zazzera di capelli che sembrano tagliati con un paio di cesoie arrugginite. E quella di un ragazzo in cerca dell'amore vero, il cui cuore batte, per ora, solo per la grammatica, con cui ha un'intensa e duratura relazione.
Lei è Grace Town e ha il tipico aspetto dell'eroinomane: occhi infossati, zigomi incavati, sguardo assente. Lui, Henry Isaac Page, è un incrocio tra una Summer Glau in versione maschile e il Piton di Harry Potter, ma con le lentiggini al posto del naso adunco.

Di solito, in questo genere di romanzi, le storie dei due protagonisti sono destinate a fondersi in una sola, possibilmente con risvolti romantici e tormenti esistenziali rigorosamente a lieto fine. Questa volta no invece. Questa volta ognuno si tiene la sua storia, il suo vissuto, i suoi perché e i suoi dolori. Perché non sempre ci si può accollare il passato di un'altra persona. Non sempre si va avanti e si dimentica. La vita è una, le possibilità che ci offre tante, ma perdersi nell'oblio... è poi così terribile come sembra?
È quello che pensa Grace, malinconica, sfuggente, fin troppo presente in una realtà che non sente più sua... e più si comporta in modo contorto e criptico, più Henry si innamora di questo "rebus all'interno di un'enigma". Lui, con zero esperienza, zero relazioni e zero capacità comunicativa (a meno che non scriva quello che prova) vuole salvare Grace Town e trasformare l'esplosione chimica che gli sta devastando il petto in un amore con la A maiuscola. Vuole essere corrisposto, vuole provare quel folle sentimento che ha unito i suoi fortunati genitori per tutta la vita... ma la dura verità è che non si può competere con un morto.
Tra risate, lacrime, giornate trascorse alla redazione del giornale scolastico e serate a dar da mangiare ai pesci (fino ad adottarne uno!), Grace e Henry funzionano, sembrano quasi perfetti l'uno per l'altro, e a volte, complice qualche bevuta di troppo, i freni inibitori cadono, di baci e carezze si sente il bisogno, ma poi la realtà si ripresenta: dura, cattiva, impietosa.

Che dire... a volte i romanzi ti colgono impreparata e ti stupiscono inaspettatamente, questa volta invece non sono riuscita ad abbandonarmi totalmente alla lettura e me ne faccio quasi una colpa, perché I Nostri Cuori Chimici è un libro decisamente intelligente e acuto, e ho l'amara sensazione che in un altro momento avrei potuto amarlo follemente. Mi è piaciuto, sia chiaro, ma ho sentito troppo i richiami a John Green (dal doppio nome della protagonista - Grace Town/Hazel Grace - alle profonde riflessioni sull'oblio) e a Rainbow Rowell (il binomio quotidianità/malinconia la fa da padrone). E poi diciamocelo, il Natale manda in ferie il Grinch che mi possiede undici mesi all'anno, e mi fa tornare la voglia di finali zuccherosi e diabetici... sì, lo so, non sembro più io, divento così buona che quasi me ne vergogno.
Però lo consiglio. Non a tutti, ma lo consiglio. Io intanto resto in attesa, un po' come Henry... voglio un romanzo che da stella diventi supernova. Voglio un'esplosione che non sia destinata a svanire <3

 "La cosa migliore che l'Universo ci ha mai dato
è la sicurezza che verremo tutti dimenticati" 


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6 gennaio 2017

Le Letture Più Deludenti del 2016

Delusione: sentimento di amarezza di chi vede che la realtà non corrisponde alle sue speranze [fonte: Treccani].
In questo post romanzi "schifezza" probabilmente non li vedrete perché quando sento aria di fregatura mollo subito il colpo. Mi sono stancata di perdere tempo con romanzi inutili, scritti coi piedi e revisionati con quella parte del corpo in cui non batte mai il sole.
Però quando ti aspetti tanto da un libro, quando fai il conto alla rovescia nell'attesa che venga pubblicato e poi, una volta terminato di leggerlo, provi un fastidioso senso di insoddisfazione... quanto è brutto?
Ecco, purtroppo anche quest'anno i "meh", "bah", "what?!" e "why?!?!?" non sono mancati, e quale giorno migliore se non quello della Befana per tirare fuori il carbone dalla calza?

 

La mia più grande delusione arriva da Joe Hill, che amo, venero, idolatro... Mi ero così divertita a leggere Horns (sì, lo so, ho un concetto strano di divertimento) e reputo la saga di Locke & Key un vero capolavoro (qui la recensione).
Aspettavo the Fireman come una bambina di cinque anni aspetta il Natale. Volevo darci cinque stelle, minimo quattro e se ne è portate a casa "solo" tre, che ci mancherebbe, è un voto a suo modo dignitoso, ma non è un voto degno del figlio del Re.
Inizia col botto l'uomo del fuoco e poi si spegne lentamente come un cerino esposto a flebili aliti di vento. Questo succede con il primo libro, che in sostanza è di preparazione e non ha grandi motivi di esistere senza la sua dolce metà, mentre nel secondo gli animi si risollevano, l'adrenalina scorre, però non è scattata quella sadica magia che mi fa amare l'horror e il paranormale.
Non mi sono incendiata e avrei tanto voluto che mi capitasse. Poi avrei altro da dire, ma mi tengo i sassolini nella scarpa in vista della recensione.

 

Passiamo al libro più inutile dell'anno: Volevo Solo Averti Accanto di Ronald H. Balson (qui la recensione). Io amo così tanto i romanzi storici che quando me ne capita tra le mani uno che non ha nulla da dire, ma fa finta di essere portavoce di scomode verità, mi incazzo pure. C'è una frase nel libro "Più grande è la bugia, più persone ci cascano". Ecco, io non ci sono cascata. Tiè!

 
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Nel panorama young adult due le delusioni: Forever di Amy Engel (qui la recensione) e Rebel di Alwyn Hamilton (qui la recensione)
Forever è una sottiletta di romanzo, se lo uso come strato per fare le lasagne non se ne accorge nessuno, e ha pure la presunzione di chiamarsi libro essere il primo di una duologia. L'autrice sa che esistono i titoli autoconclusivi? Tra l'altro 1) non succede un fico secco 2) il contesto post apocalittico è descritto zero 3) la protagonista è un'idiota 4) il protagonista è un fesso 5) finisce pure con un cliffhanger.
Insomma, frustrazione top!
Rebel invece mi ha deluso perché parte bene, poi a un certo punto l'elemento fantasy invade le pagine e io non ci ho capito più una mazza. Sì, ok, questa volta probabilmente è colpa mia che non amo proprio questo genere di storie... mi piace il fantastico ma non il fantasy.

 

Adesso non lanciatemi pomodori e nemmeno oggetti contundenti, ma io non sono riuscita ad apprezzare la serie de L'Allieva della Gazzola. Mi sono fermata al primo libro e forse ho fatto male, da quello che so la serie matura in modo esponenziale, ma non pensavo fosse così tanto "chick" e a me questa fantomatica letteratura per pollastrelle non ha mai fatto impazzire. Dovrebbe essere leggera e divertente, ma io mi annoio e sbadiglio, quindi ciao. Non prometto nemmeno di vedere la seconda stagione della serie TV, visto che non c'è stato un solo episodio della prima serie in cui non mi sia addormentata!

  

Carino, godibile, ma non il WOW che pensavo, La Terra delle Storie di Chris Colfer. Diciamo che ci sono romanzi per ragazzi che infrangono ogni tipo di barriera, in primis quella anagrafica, mentre questo non c'è riuscito. Per quanto abbia adorato ritrovare tra le pagine tutti i personaggi delle mie favole preferite, non è scattato l'amour.

 

Altra trilogia iniziata e interrotta è quella di Ben Winters. Ho letto solo Un Omicidio alla Fine del Mondo, un thriller adrenalinico (in teoria) in cui ci si chiede fino a che punto la giustizia abbia motivo di esistere quando il mondo sta per essere distrutto da un asteroide. Tutte le tematiche affrontabili, da quella sociale a quella psicologica, passando per il giallo che fa da sfondo, non hanno troppa presa sul lettore. Un romanzo scorrevole, scritto bene, ma l'autore non ha saputo addentrarsi sufficientemente nei meandri malati della mente umana. A malincuore mi viene da definirlo "superficiale".

 
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In ambito fumettoso due le delusioni. L'applaudito romanzo di Jiro Taniguchi, La Ragazza Scomparsa, e la famosissima duologia the Umbrella Academy di Gerard Way e Gabriel Ba.
Del mio incontro/scontro con Taniguchi vi ho già parlato in questo post, e come saprete non ho condiviso tanta delicatezza in una storia che doveva essere più esplicita, almeno a mio gusto. Invece the Umbrella Academy si brucia troppo in fretta, due volumi sono pochi, i personaggi troppi, il loro vissuto complicato ma sfuggente. Ahimé, non mi ha lasciato nulla...

 

E per finire col botto nomino Calendar Girl di Audrey Carlan. Allora... non dico niente sullo stile, l'autrice non è nemmeno da buttare nello scarico... ma la storia! La storia!? Che cazzarola di storia è?!?!?! C'è questa tipa stragnocca che per sanare i debiti del padre decide di fare la escort e ammalia tutti gli uomini che le capitano a tiro, uno più bono dell'altro. Assurdo. Lei cambia manzo con estrema facilità, è attratta prima da Tizio e poi da Caio, tiene il coltello dalla parte del manico (decide lei con chi andare a letto, ricordiamocelo!) ma non è che si faccia pregare nemmeno troppo. Eppure ha un solo grande amore... eh... certo... sti ca**i!
In breve dopo Gennaio, Febbraio e Marzo ho pensato che se funziona così... basta, chi me lo fa fare... io cambio lavoro!


E anche per quest'anno è tutto!
Aspetto di sapere le vostre delusioni letterarie ;)


4 gennaio 2017

Le Migliori Letture del 2016


Buongiorno a tutti! E' tempo di bilanci e per fortuna non di bilancia, perché le feste mi hanno davvero messa ko. Ma si può vivere di solo cibo e relax? Sì, gente, si può, e sarebbe la migliore delle vite se uno se la potesse permettere.
Detto questo, perché le mie introduzioni sono sempre molto pregne di significato, passiamo ai libri. 
Ahi, ahi, ma che anno è stato il 2016? Lo definirei l'anno della noia. Detta così suona male, ma ho iniziato e mollato più libri nel 2016 che in tutta la mia vita e non è da me, anzi non era da me. La vecchia Silvia un tempo (nemmeno troppo lontano) finiva un romanzo ad ogni costo, quella attuale non conosce i sensi di colpa e li abbandona con grande nonchalance (e a volte se ne vanta pure xD).
In questo lungo momento di noia mi sono avvicinata più del solito al mondo dei romanzi grafici infatti se l'anno scorso nel listone troneggiavano tre titoli quest'anno ce ne sono ben quattro, e per un pelo non sono diventati cinque. Ah, mi scuso fin da subito ma di due graphic novel non c'è ancora la recensione, ma vi assicuro che hanno entrambi un fascino disarmante. Ve li commento in breve qui sotto e spero di convincervi a leggerli. 
Intanto io inizio il mio 2017 togliendo la polvere a romanzi che ho da troppo tempo in libreria, perché come vi ho detto quest'anno smaltirò i titoli che vegetano in libreria e che rischiano di farla collassare. Siccome tengo solo i libri che amo davvero l'unico modo per fare spazio è sfoltire la to be read. Credo proprio di partire con La Luce Sugli Oceani di M. L. Stedman, che ne dite? Ma intanto vediamo quali sono i libri più belli letti quest'anno.

LE MIGLIORI LETTURE DEL 2016

LE TERRIFICANTI AVVENTURE DI SABRINA #1
di Aguirre-Sacasa, Hack

 
➲ RECENSIONE 
"Le Terrificanti Avventure di Sabrina è un concentrato irresistibile di occultismo, tensione psicologica, sano splatter e sensualità."
Fumetto old-style pieno di omaggi a vecchi film horror, una vera gioia per gli occhi e il cuore dei più nostalgici.


ODIO FAVOLANDIA #1
di Skottie Young

 
"Odio Favolandia è in assoluto il fumetto più liberatorio e terapeutico che mi sia mai capitato di leggere. Se siete stressati, se avete voglia di spaccare la faccia a qualcuno, se vi sentite circondati da ingiustizie e soprusi, leggetelo e starete meglio. Sarà come passare un'ora in palestra a prendere a pugni e calci il sacco da boxe."
Andrebbe venduto in farmacia oltre che in libreria e fumetteria. Questo fumetto, se ancora non l'avete capito, fa bene!



DENTRO SOFFIA IL VENTO
di Francesca Diotallevi

  
Se penso che Dentro Soffia il Vento conta poco più di duecento pagine, mi rendo conto che ha una forza narrativa che in pochi possono vantare, dirompente ed immediata. Non tutti sono in grado di condensare così tante emozioni in uno spazio talmente ridotto. Amicizia, amore, risentimento, rivendicazione. La Guerra. L'ambiente che non fa da sfondo alle vicende, ma che ne è protagonista, una natura incantevole, così potente e distruttiva, capace di vincerti, ma anche di salvarti. E poi quella sottilissima linea che separa il mondo dei vivi da quello dei morti, e gli zingari, coi loro nastri dai colori sgargianti e una saggezza ancestrale a contraddistinguerli.
Il poche pagine c'è tutto questo, perché Francesca è un'artigiana di sentimenti ed emozioni, la sua penna è polvere e ricordi, magia e verità. E mai una volta punta il dito contro, non c'è morale in questo libro, ma solo cuore, passione, commozione.
Una delle recensioni più lunghe del 2016, ma che comunque non rende giustizia al dono speciale di Francesca, artigiana di parole, abilissima nel confezionare storie delicate nella forma, ma potenti nel contenuto. Dentro Soffia il Vento ha il sapore della leggenda, dei ricordi, delle antiche favole, e come tale riesce a scavarsi un piccolo spazio nel tuo cuore.



BELLEZZA
di Hubert (testo) e Kerascoët (disegni)

 

Se Dostoevskij avesse avuto l'opportunità di leggere il romanzo grafico di Kerascoët e Hubert probabilmente non avrebbe mai detto una delle sue storiche frasi: "la bellezza salverà il mondo". Al massimo avrebbe potuto gridare (e pure a gran voce!) l'esatto contrario.
Bellezza è uno dei fumetti più suggestivi che mi sia mai capitato di leggere. Violento, distruttivo, infimo, e caratterizzato da quell'alone favolistico che rende il tutto ancora più incredibile, al limite dell'inverosimile.
Tante volte ho consigliato fumetti anche a quei lettori che solitamente non li leggono, ma mai come questa volta voglio dirvi "datevi questa possibilità". Fatelo con Bellezza.



DOLCI TENEBRE
di F. Vehlmann (testo) e Kerascoët (disegni)

 

Dolci Tenebre è stata la lettura che più mi ha fatto riflettere nel 2016. 
Iniziato e finito in meno di un'ora per giorni me lo sono portata dietro, l'ho sfogliato fino a consumarlo, mi sono stupita di tutti i nuovi particolari che andavo a scoprire e che servivano per ricostruire il puzzle di una storia atroce. 
Male, male, male. Questo libro è il dolore, e fa ancora più male perché apparentemente sembra tutt'altro. Ma d'altronde spesso è così, spesso anche il male indossa delle maschere.



NON ASPETTARE LA NOTTE
di Valentina D'Urbano

  
Mi ero innamorata della penna ruvida e tagliente di Valentina, una penna capace di prenderti a morsi e lacerarti la pelle, una penna che aveva unghie e denti e che adesso non c'è più. Ma solo in parte. Valentina scrive sempre magnificamente, ha solo voluto raccontare una storia diversa da quelle a cui ci aveva abituato. E per una volta invece che ferirci ha preferito curarci.
Non Aspettare la Notte è un bel cerotto che andrà a rattoppare tutti i tagli inferti precedentemente, e quindi va bene così.
Un romanzo sentimentale dovevo inserirlo per forza (ci vuole da repertorio!) e la mia scelta non poteva che cadere sulla bravissima Valentina D'Urbano. Tra tutti i romance iniziati, abbandonati, sfogliati con grandissima noia e quel senso di prevedibilità che mi facevano venire l'orticaria, Non Aspettare la Notte (per quanto "originalità" non sia la parola chiave) mi ha fatto tornare indietro nel tempo, mi ha regalato emozioni e mi ha ricordato che l'amore vero da qualche parte esiste sempre. Quando l'ho finito mi sono sentita più felice.



SETTE MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE
di Patrick Ness

 
"Patrick Ness racconta la storia di un tredicenne, imprigiona tra le pagine il suo dramma, la sua rabbia, i suoi incubi peggiori, ma in realtà è agli adulti che parla, perché se un bambino ha il potere di rifugiarsi nella fantasia, loro hanno il dovere di riportarlo alla vita vera. Quella vita che bisogna imparare a mordere e a prendere a calci, ma a cui capita di doversi anche arrendere."
Visionario e struggente romanzo, leggerlo è stato come ingoiare un sasso, ma l'effetto curativo poi ha avuto la meglio. Piangi per liberarti di un peso, e poi ti senti più leggero.



L'AZZURRO DEL CIELO NON RICORDA
di Hanna Richell

  
"L'Azzurro del Cielo non Ricorda è un libro che parla soprattutto di donne. Donne che cercano di correre più veloce del dolore e delle delusioni nel vano tentativo di afferrare l'amore o di curare le ferite del passato. Donne che si donano in modo incondizionato. Donne che bruciano di passione e fremono di rancore."
Parte in sordina questo romanzo. Scorrevole, a suo modo intenso, ma non ti aspetti certo di arrivare dove lui invece ti sta portando. L'ho chiuso con una vorace nel petto e l'amara consapevolezza che ci sono più vinti che vincitori.



MAX
di Sarah Cohen-Scali

 
"Sono il bambino del futuro. Concepito senza amore. Senza Dio. Senza Legge. Senza null'altro che la forza e la rabbia. Morderò, invece di poppare. Urlerò invece di vagire. Odierò, invece di amare. Heil Hitler!"
La potenza di Max è percepibile fin dal primo capitolo in cui ci viene presentato questo piccolo angelo ariano dal cuore di ghiaccio. 
Un romanzo in cui si fondono in maniera magistrale il disarmante incanto di un bambino e il fanatismo esasperato di un popolo che credeva di poter cambiare il mondo. 



CI PROTEGGERÀ LA NEVE
di Ruta Sepetys

 
"Ruta Sepetys, nata in America, di origini lituane, è nota per disseppellire segreti e scomode verità, e per raccontare una guerra priva di ideali e debordante di fanatismo, portatrice infetta di morte e orrore."
Un romanzo denso, delicato e feroce allo stesso tempo, con una protagonista (anche se proprio protagonista non è) tratteggiata in modo stupendo. Il romanzo sale sul podio grazie a Emilia, la ragazza dalla cuffia rosa e dal coraggio di mille guerrieri. La ragazza che non ha smesso di amare e che ha sconfitto la guerra con la forza del suo indomito cuore.



Aspetto di conoscere i vostri best title <3
e a presto con il post delle letture più deludenti del 2016 ;)
(o dovrei fare anche quello di tutte le letture abbandonate?!)

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