18 novembre 2014

Recensione, STRIA di Gigi Simeoni

Finalmente ho trovato un perfetto titolo di evasione che sono certa piacerà ai nostalgici dei grandi horror di un tempo. E con "un tempo" non intendo di cinquant'anni fa... ma di una ventina abbondante sì ^^
Buona lettura!

STRIA di Gigi Simeoni

 | Bonelli, 2011 collana Romanzi | pag. 300 ca. | € 9,00 |

Chiara si sveglia nel cuore della notte. È sconvolta e si domanda che cosa, da anni, venga a trovarla ogni notte, facendola piangere e urlare. Fabio è un fotoreporter di guerra che, a bordo di un volo che lo riporta in Italia, incontra Chiara. Basta uno sguardo ed entrambi capiscono che quella non è la prima volta che si vedono. La sensazione di familiarità e affetto tra loro risorge prepotentemente, ma quando si sono conosciuti? Per cercare una risposta a questa domanda e per scoprire le radici degli incubi di Chiara, i due iniziano un viaggio lungo l’Italia e nella memoria. Un viaggio allucinante, spaventoso, che li porterà a scoprire quali mostri si annidano nel loro passato...
Voto:

Questo romanzo a fumetti si meriterebbe quattro stelle solo perché leggendolo è riuscito a portarmi indietro nel tempo. Una meraviglia, giuro. Mi sembrava di avere quindici anni, periodo in cui stavo nella fase "esorcizziamo le paure facendocela sotto con quanto di più terrificante esista". Passavo i pomeriggi con la mia migliore amica a vedere Suspiria, Poltergeist, Zombi (e molto altro): lei con le mani sulle orecchie, io sugli occhi. A volte mandavamo avanti le videocassette in modalità veloce, altre volte mettevamo in pausa per commentare quanto fosse reale tutto quel sangue e di cosa potessero essere fatte le cervella che volavano di qua e di là.
Due instabili.
In "Stria" il bravissimo Gigi Simeoni abusa di tutti i cliché del genere e lo fa al meglio. Adesso, senza offesa per Recchioni che è uno degli sceneggiatori a fumetti più quotati del momento, ma tra i due non c'è proprio storia. Simeoni poi è anche disegnatore, un self-made man, quindi ha un'innegabile marcia in più e io sono ufficialmente una sua fan!
Ma parliamo di Stria. Stria è un'opera di oltre trecento pagine che è costata al suo creatore due anni di lavoro e ricerche. Ambientata per buona parte nell'alta Val Trompia in Lombardia, a Marmentino, un piccolo paesino pre-montano, racconta la storia di Chiara e Fabio e in un alternarsi di passato e presente ricostruisce quanto successo durante l'estate che cambiò per sempre le loro vite.


L'infanzia dei protagonisti e del loro amico Alfredo, con cui formavano l'inossidabile trio delle Aquile, ha il sapore di romanzi come Stand By Me di Stephen King. C'è la scoperta dell'amicizia, la voglia di avventura, il bisogno di sentirsi parte di un gruppo. Ci sono i racconti intorno al fuoco, le passeggiate tra i boschi, i primi baci.
Poi improvvisamente succede qualcosa. Succede che crescono, che l'infanzia lascia il posto all'adolescenza e sentimenti come l'invidia e la gelosia diventano stranamente e improvvisamente familiari. Familiari come le leggende che popolano quei luoghi, storie di streghe dalle zampe caprine, leggende di esseri crudeli che divorano vittime innocenti senza pietà. Sono incubi che diverranno realtà e che popoleranno il presente di Chiara e Fabio, almeno finché non riusciranno a far luce su quanto successo estirpando così il Male che li consuma.


Non dico altro proprio perché Stria (che nel dialetto locale significa strega) è abbastanza prevedibile e leggendo qualche parere in rete ho notato che è amatissimo o al contrario criticatissimo. Le mezze misure non esistono più. A me senza dubbio è piaciuto, è vero che non offre niente di innovativo, ma i cliché se usati bene hanno un grande potere sul lettore.
Qui abbiamo una splendida ambientazione, personaggi caratterizzati al meglio soprattutto nella parte che racconta la loro fanciullezza (per l'età adulta si poteva fare qualcosa di più...), e richiami al folklore locale pieni di suggestioni. Non c'è tantissima suspense, e il finale è leggermente frettoloso, ma Stria è soprattutto il tipo di horror che spia i mostri che albergano nei cuori delle persone e li porta alla luce. 


E ricordate "Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l’abisso vorrà guardare dentro di te." [Nietzsche]


3 commenti:

Giada ha detto...

Sembra molto interessante, mi ispira il genere horrr *___*

Ann ha detto...

Sarà mio! Amo l'horror e poi mi nomini Stand by me... cioè, lo voglio tipo ORA!
PS. Anche io horror in compagnia in adolescenza! E poi paura quando restavo sola :) ora ho risolto leggendo libri e fumetti horror ed evitando i film. Perché sono ancora terribilmente impressionabile XD

SilviaLeggiamo ha detto...

@Giada
intrattenimento puro, ma un buon intrattenimento!

@Nina Pennacchi
>> Anche io horror in compagnia in adolescenza!

Ahhh che bei momenti!!! La fase di esorcizzazione delle paure è stata la mia preferita!

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