28 dicembre 2013

Weekly Recap #90

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma.Sostituisce In My Mailbox.

Non credevo di riuscire a farcela, invece eccomi qui con un post super veloce ma fatto col cuore, in cui chiacchierare un po' di libri e cazzate altro.
Vi siete rimpinzati per benino o vi siete mantenuti leggeri per le feste? Io ho esagerato solo al pranzo di Natale, ma adesso che sto scrivendo una mano è sulla tastiera, mentre l'altra sta per afferrare un donuts glassato con la Nutella e se questo significa non esagerare, immaginate un po' cos'ho ingurgitato il 25... mi faccio schifo da sola *__*
Ma veniamo a cose serie!
Questo è stato l'anno del Pargolo che finalmente ha la sua libreria (foto): è ancora vuota, e sinceramente spero che ci metta molto, molto tempo per riempirsi completamente, ma è già un bel passo avanti rispetto a prima.

 

Intanto per Natale gli ho regalato il primi 100 numeri di Nathan Never (bazzissima su ebay) che occupano un intero scaffale, e gli ho anche usurpato tre mensole su cui ho sistemato tutti i miei Diabolik e i Julia (a patto di toglierli quando gli servirà dello spazio, ripeto: spero tra molto, molto tempo!).
Tra le sue new entry più interessanti:



Locke & Key, la bellissima serie di Joe Hill, il Pargolo di papà King che mi sono divorata in due giorni. Superlativa, a breve la recensione del primo volume per cui non anticipo nulla.
Compratela! Compratela! Compratela! Compratela! Compratela!
*fine del messaggio subliminale*



Altra chicca, Fables di Willingham, la serie che rielabora le favole trasportandole ai giorni nostri e più precisamente a New York. Ho letto e recensito Fiabe in Esilio (QUI) e spero di parlarvi presto de La Fattoria degli Animali che per certi versi è più articolato del primo albo, ma mi ha coinvolto di meno.


E per finire Thief of Thieves l'ultima fatica di Robert Kirkman (l'autore di The Walking Dead) e Bone di Jeff Smith.
Thief of Thieves l'ho in lettura, ma posso dire che per ora non è coinvolgente come The Walking Dead (Kirkman riuscirà mai a creare qualcosa che sia alla sua altezza? Mhhh.... difficile), mentre Bone è l'edizione da milletrecento e passa pagine che raccoglie i volumi precedentemente pubblicati a puntate tra il 1991 e il 2004. E' una serie di culto che miscela fantasy, avventure, sentimenti e comicità ed è considerata una delle migliori mai scritte.

* * *

Non vi voglio poi annoiare con le mie visioni da due soldi, quindi sarò lapidaria. Mi sono vista tutti i film Disney passati in TV da Aladdin a Lilli e il Vagabondo, saltando però Cars per motivi del tutto empatici: quella macchina non la sopporto! Ho poi visto Un Natale coi Fiocchi con Gassman (figlio) che preferisco in questi filmetti comici e leggeri che in quelli troppo impegnati (è più bravo a farmi ridere che a farmi piangere) e Come Tu Mi Vuoi con Vaporidis e la Capotondi, film profondo quanto una pozzanghera nel deserto...

Bene, scappo che il pandoro lavoro mi aspetta!
A prestissimo, e se vi va 
raccontatemi il vostro Natale libresco!
Sono tutta orecchi! 

25 dicembre 2013

Buon Natale!

23 dicembre 2013

L'Angolo del Fumetto #3 [FABLES]

In teoria dovevo rispuntare sul blog dopo le feste, ma non ho saputo trattenermi dal condividere con voi questa lettura. Era da tanto che puntavo le Graphic Novel (una volta pasteggiavo a manga e fumetti che era un piacere), ma di questa scoperta in particolare devo ringraziare Pargolo che ha adocchiato una chicca indescrivibile. Insomma... chi è che non ama i retelling delle favole? Se fate parte di questa categoria proseguite la lettura, altrimenti... non sapete cosa state per perdervi!

Fables - fiabe in esilio 

| Magic Press, 2005 - collana Vertigo | pag. 160 | € 10,00 | fables #1/in corso |
  

Voto:

Recensione
Cosa succederebbe se il mondo delle favole venisse invaso da un'oscura creatura bramosa di potere e tutti i personaggi che vi abitano fossero costretti a scappare? E se trovassero rifugio a New York, magari in un quartiere magicamente occultato alla vista degli umani, riuscirebbero a vivere tutti insieme senza i titoli e i beni che li contraddistinguevano un tempo?
Per scoprirlo la fantasia di Bill Willingham ha dovuto incontrare la penna di Medina e Leialoha e poi quella di Mark Buckingham il disegnatore di gran parte di questa saga avvincente, brillante, dissacrante e in continua evoluzione.
Willingham ribalta l'immaginario collettivo, dà smalto e vigore ai suoi personaggi e ovviamente li contestualizza al tempo e al luogo. 
In questo primo volume per presentarci i personaggi principali di Fables l'autore ci propone un giallo: Rosa Rossa è stata assassinata e a Wolf (il lupo cattivo di ogni favola che si rispetti) vengono affidate le indagini e di conseguenza gli interrogatori. I principali sospettati? Jack dei fagioli magici (fidanzato di Rosa Rossa), Barbablù (per ovvi motivi), Bianca Neve (tra le due sorelle non correva buon sangue) e il Principe Azzurro (dove c'è una donna lui c'entra sempre e per dirla tutta era finito anche letto con la vittima quando era ancora sua cognata).


Cinque episodi raccolti in un unico volume che chiudono il primo cerchio di Fables in oltre cento pagine di comicità e irriverenza. Wolf - capelli spettinati, barba incolta, abiti trasandati e sigaretta sempre accesa - gioca il ruolo del detective cinico e dai modi rudi che si diverte a offrire uova e prosciutto all'unico porcellino sopravvissuto alla sua strage. Vive solo in un piccolo appartamento e per quanto non sia il più socievole di Favolandia sembra destinato a cedere al fascino di Bianca, una donna indipendente divenuta vice sindaco della loro comunità. Bianca non aspetta più nessun principe, gli anni l'hanno maturata, ma come tutti ha il suo tallone d'Achille e il suo consiste in una singola e apparentemente innocua parolina di quattro lettere. "Nani". Ricordatele quei tempi andati e vi farete una nemica.
Con un linguaggio schietto e a tratti esplicito (non vi scandalizzerete per qualche parolaccia, vero?) Fiabe in Esilio si conclude con la classica scena in cui i nodi vengono al pettine: avete presente quando Poirot riunisce tutti in salotto per spiegare i chi, i come e i perchè?. Wolf farà lo stesso, ma senza salotto, e il mistero verrà svelato senza però scivolare nel più classico degli happy end... d'altronde chi si aspetta più di vivere felice e contento? A Favolandia sopravvivere mantenendo segreta la propria identità è già un miracolo, e i personaggi delle fiabe di Willingham sono tutto tranne che buonisti e sognatori. Pinocchio odia ferocemente la Fata Turchina per averlo trasformato in un bambino e non in un uomo, negandogli così una vita sessuale degna di questo nome; Bestia si ritrasforma nel mostro che era quando litiga con Bella; Azzurro più che un Principe sembrerebbe un gigolò, ma anche i panni del toy boy gli vestirebbe bene... e questo è solo l'inizio, chissà quanti altarini si scopriranno in seguito!
Il disegno semplice e pulito, ma ricco di dettagli, ricorda i classici della Marvel con donne bellissime e formose, i colori sono decisi, accesi, con poche ombrature, ma a fare centro è sicuramente la fantasia dello sceneggiatore; nonostante il giallo non sia niente di eccezionale i personaggi bucano le pagine e per quanto caricaturali sembrano fatti di "carne e sangue". Sì, mi hanno conquistata. Sarà che amo i retelling delle favole, sarà che sono ancora "pargola inside", sarà che di sognare non ho voglia di smettere, ma sono ansiosa di scoprire come proseguiranno le avventure di tutta questa variegata combriccola.
E se con Fiabe in Esilio l'autore ha strizzato l'occhio al giallo investigativo in La Fattoria degli Animali, il seguito, ne strizzerà un altro al thriller politico, perché non ve l'ho detto, ma chi non ha fattezze umane, o paga fior di soldi per un incantesimo, o deve ritirarsi in campagna, per l'appunto nella Fattoria... ed è quello che rischia di succedere a Bestia con sommo orrore di Bella per niente disposta ad abbandonare gli agi della grande metropoli e seguirlo tra topi, oche e maiali... nemmeno in nome del loro grande, ma troppo eterno, amore! Si prevedono poche gioie e molti dolori...

E adesso ditemi... vi ho incuriosito?

clicca per ingrandire
Nota: A Giungo 2013 è stata annunciata la trasposizione cinematografica.
Nota bis: del presente volume esiste anche la versione Deluxe che contiene sia Favole in esilio che La Fattoria degli Animali. Al momento sono stati pubblicati 19 volumi.

21 dicembre 2013

Weekly Recap # 88 - 89

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma.Sostituisce In My Mailbox.

 Christmas mode on! Evvai!  
Peccato che solo i miei neuroni siano proiettati al 25 Dicembre, perché fisicamente sono k.o. La fine di un anno - lavorativamente parlando - è bruttissima, c'è una caterva di cose da fare... e nessuno ti paga 
Ma stiamo allegri che come diceva mia nonna "per pagare e morire c'è sempre tempo".
Purtroppo in questo periodo le mie letture rallentano sempre. E' fisiologico, succede ogni anno, e non ho nemmeno troppi sensi di colpa tanto so che appena passerà la baraonda mi rimetterò in carreggiata. Lo faccio sempre, mica posso smentirmi ^^

Aggiornamento Letture

  

In queste due settimane ho divorato 7, il numero maledetto, una volta arrivata a metà mi è stato impossibile interromperlo, avevo proprio bisogno di un libro così intrippante, cervellotico e imprevedibile (qui la recensione).
Ho poi ufficialmente iniziato e quasi terminato La Ragazza n°9 di Tami Hoag e ho ritrovato la penna di questa bravissima autrice che mi era mancata tantissimo! Cavolo, non veniva pubblicata dal 2004 *__* e dire che i suoi libri sono belli tosti, ma soprattutto ben scritti!
La sera però stramazzo dalla stanchezza, quindi mi servono letture anche leggere, proprio per questo ho aggiunto al comodino una specie di libro salvagente: Non Cercarmi Mai Più di Emma Chase. Purtroppo Drew, il protagonista che ha steso stuoli di lettrici non ha fatto breccia nel mio arido cuore, perché un uomo che ragiona a 1000 all'ora e si fa una pippa mentale dopo l'altra l'ho trovato poco credibile. L'uomo è basico gente... figuriamoci un puttaniere come lui. Comunque per i dettagli la recensione la trovate qui

Vi confido anche che ho provato a leggere un romanzo M/M (storie d'amore omosessuali), ma credo di essere troppo tradizionalista... non mi sono fatta prendere dalle situazioni, addirittura alcune battute mi facevano solo ridere... tipo "perché non ti depili così l'accesso è più facile?".  L'amore per me è altro, che ci posso fare?
Quindi la lettura è diventata "veloce", e sono arrivata alla fine con questa faccia: 
Magari voi penserete che ho iniziato Promesse Fatte armata di pregiudizi, ma non è assolutamente vero. Quando anni fa mi capitò di leggere Ad Alto Rischio della Brockman rimasi coinvolta proprio dalla storia complicata e intrigante tra Robin e Jules. Robin è un impenitente libertino che cambia donna così come si cambia i calzini; è un ragazzo avvezzo alla bella vita, ma fondamentalmente inappagato, abituato a crogiolarsi negli eccessi per poi ritrovarsi con un pugno di mosche tra le mani. Jules invece è un agente dell'FBI dichiaratamente gay, è un uomo che sa quello che vuole e non si nasconde dietro a un dito... La loro storia è sofferta e dolorosa, ma molto, molto coinvolgente. Invece Promesse Fatte non mi ha intrigata, mi è sembrato uno dei tanti erotici che ci propina adesso il mercato... solo in salsa omosex.
Poi vogliamo parlare delle copertine? Orrore allo stato puro, ma il buon gusto è in ferie a tempo indeterminato?!

 

Ho anche iniziato due serie a fumetti.
Di Orfani vi ho già parlato qui e purtroppo non mi sta entusiasmando troppo. Tanti bellissimi disegni, ma poca trama, almeno per ora... e prevedo anche in futuro.
Di The Walking Dead invece vi parlerò a breve, ma forse non ce ne sarà nemmeno bisogno. Questa serie mi ha stregata, è davvero tanta roba! Introspezione psicologica, azione, sentimenti, scene splatter. La consiglio a tutti, soprattutto ai fans della serie TV dal momento che gli avvenimenti si discostano parecchio e non c'è rischio di annoiarsi.

Cosa mi sono vista
Credo che sotto Natale le mie visioni saranno molto cazzare...

  

Una Spia Non Basta. Invece sì, se quella spia è Chris Pine basta eccome. No davvero, non c'è storia. Reese Whiterspoon che deve scegliere tra lui e Tom Hardy... dov'è l'inghippo? Insomma non è come scegliere tra Cip e Ciop o Gianni e Pinotto, ma è come avere dei dubbi tra il Principe di Biancaneve e uno dei sette nani. Comunque una commedia americana nella media, si vede volentieri, ci si diverte e si sa già come andrà a finire.

Il Peggior Natale della Mia Vita. Emh... lo commento? Ok, mi merito un cartellino giallo solo per averlo visto, ma cosa dovevo fare? Scappare, lo so, avete ragione, ma mi piace vedere i film in compagnia e se Pargolo e Maritozzo stavano in visione... io mi sono adattata. Parafrasare il titolo e dire "il peggior film della mia vita" sarebbe troppo banale e nemmeno vero (c'è di peggio), ma non posso nemmeno sperticarmi in lodi. Faccio silenzio stampa.

Una Famiglia Perfetta. Il primo film con Castellito che ho trovato interessante e piacevolmente impegnativo. Un uomo ricco, potente, ma profondamente solo assume per Natale degli attori perché fingano di essere la sua perfetta famiglia, ma finzione e realtà improvvisamente si confondono, e quella che doveva essere una magica notte si trasforma in un vero e proprio incubo. Inaspettato il finale che devo ancora metabolizzare e capire se è stato geniale, o un'emerita cazzata (a volte la linea che separa le due cose è molto sottile...), ma il film è assolutamente promosso.

Per finire...
Nei prossimi giorni non so quanto sarò presente e se sarò presente, sono in ferie fino al 2 Gennaio e ho proprio bisogno di staccare la spina. Quindi anche se in anticipo vi auguro Buon Natale. Spero che possiate ricevere tutto quello che desiderate, vi auguro di fare meravigliose letture e che l'anno nuovo sia fantastico sotto ogni punto di vista.
Io ho già iniziato a fare il mio bilancio libresco e devo dire che non sono particolarmente soddisfatta... ma scoprirete perché!

Alla prossima settimana (forse),
intanto vi bacio e abbraccio tutti! 


18 dicembre 2013

L'Angolo del Fumetto #2 [ORFANI]


ORFANI
Sergio Bonelli Editore, 10/2013
Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni
Disegni: Emiliano Mammucari
Genere: fantascienza
Prezzo € 4,50

 
1. Piccoli Spaventati Guerrieri
2. Non Per Odio Ma Per Amore
3. Primo Sangue

L'uscita di Orfani è stata preceduta da una spinta mediatica di una certa importanza che fortunatamente non ho minimamente seguito e quindi non ne sono rimasta influenzata. Una cosa però la so per certo: Orfani sembrava essere un fumetto rivoluzionario, atipico, originale. Una serie mai vista insomma. Be'... bisogna stare molto attenti a fare certe promesse, gli editori non l'hanno ancora capito? 


Quando un improvviso attacco alieno distrugge la Terra, e i pochi sopravvissuti vengono reclutati per diventare dei guerrieri disposti a tutto pur di uccidere il nemico, Orfani ha inizio. Ha inizio la storia drammatica di un gruppo di ragazzini dall'adolescenza negata che si ritrovano armati, corazzati e sottoposti a durissimi allenamenti e mortali esperimenti... tutto per tentare di salvare la Terra.
A prendere forma, pagina dopo pagina, sono le loro gesta, i loro sentimenti, i loro conflitti interiori, i punti di forza che li forgiano e punti deboli che li annientano, ma dopo i primi tre numeri (in tutto dovrebbero essere 24), magistralmente disegnati da Mammucari, le conclusione tratte non sono quelle sperate.


Orfani non supera la sufficienza, e tutto per colpa della sceneggiatura di Roberto Recchioni che ho trovato poco fluida e non sufficientemente coinvolgente.Gli albi si dividono sostanzialmente in due parti. Nella prima ci si concentra sull'addestramento dei ragazzi, nella seconda li ritroviamo ormai adulti impegnati a combattere il nemico sul presunto Pianeta alieno. Tutto è ancora giustamente avvolto da un denso alone di mistero (chi sono queste figure extra terrestri? Perché hanno attaccato la Terra?), ma pochi sono gli elementi che creano suspense e le battaglie sembrano inserite per allungare una storia in cui si fatica ad entrare nel vivo.

E' come se fossero fotografate brevi situazioni con lo scopo di offrire al lettore scorci di questa distopica realtà, ma se la costruzione narrativa/temporale potrebbe sembrare innovativa, di fatto non permette di creare un legame coi vari personaggi che sono tanti e approfonditi sommariamente.
Dopo l'introduttivo Piccoli Spaventati Guerrieri, nel secondo albo Non Per Odio, Ma Per Amore scopriamo il lato vendicativo di Juno, il suo amore per Jonas, ma è tutto molto veloce, quasi abbozzato. Nel terzo albo, al momento il migliore, ci viene introdotto il toreador scampato all'Apocalisse, Ringo, soprannominato Pistolero, un ragazzo ribelle e difficile disposto a piegarsi solo in nome dell'amore, un personaggio complicato sulla cui psicologia spero ci si tornerà sopra...


Credo che questi personaggi cresciuti troppo in fretta, istintivi come degli adolescenti, ma forgiati come delle macchine da guerra, meritassero qualcosa di più. Anche i dialoghi, per quanto asciutti, invece di sembrare incisivi a volte risultano poco spontanei, come se la Guerra fosse un gioco, un motivo di grande divertimento, ma le scene del passato ci raccontano l'esatto contrario...
Di pregi ovviamente ce ne sono. Orfani è la prima serie regolare a colori, si discosta dai soliti cliché bonelliani, abbonda di citazioni (come non gioire ai chiari rimandi a Star Wars), si butta a capofitto nella fantascienza, ma finisce tutto troppo presto. Cento pagine si bruciano in fretta proprio perché la parte narrativa è carente e se ogni albo sarà dedicato a un personaggio della serie non so se le cose potranno migliorare e di quanto.

Quindi? Tanto rumore per nulla? Non lo so, è presto per dirlo, ma per ora sì. Per ora la serie è piacevole, si segue bene, ma non è la stella più luminosa del firmamento bonelliano. Recchioni poi è uno sceneggiatore poliedrico, e da lui ci si può aspettare di tutto: un grande successo, come un terribile flop.

Leggi il numero zero online: QUI.

In breve.
Volume 1 ★★★
Volume 2 ★★★
Volume 3 ★★★ +


Alla prossima!

13 dicembre 2013

Recensione, Non Cercarmi Mai Più di Emma Chase

Buonasera a tutti, è un po' tardi per i miei canoni, ma domani sarò assente per buona parte della giornata, probabilmente Weekly Recap slitterà, e così ho pensato di pubblicare la recensione di un libro che sta riscuotendo un enorme successo... e che non mi è piaciuto. Cose che capitano...
Ovviamente potete commentare difendendo il romanzo, quella sotto riportata è solo la mia verità... ma il mondo è bello perché è vario, e io sono sempre aperta a qualsiasi sano confronto. Dove ho messo il lanciarazzi?

Recensione V.M. 18

Tangled di Emma Chase

| Newton Compton, 2013 | pag. 286 | € 9,90 | trilogia tangled #1 |
Drew Evans è bello e arrogante, fa affari multimilionari nella società di famiglia e seduce le donne più belle di New York con un semplice sorriso. Allora perché è stato per sette giorni con le imposte chiuse nel suo appartamento, triste e depresso? Lui risponderebbe che è colpa dell'influenza. Ma noi tutti sappiamo che non è proprio la verità. Katherine Brooks è brillante, bella e ambiziosa. Quando Kate viene assunta come nuova associata presso l'impresa di investimento bancario del padre di Drew, il focoso playboy entra in tilt. La competizione professionale che si stabilisce tra i due mette in crisi Drew, l'attrazione per lei è fonte di distrazione.

Voto:
 

Per Goodreads "MIGLIOR ESORDIO DELL'ANNO"
"Il 97% delle lettrici americane ha amato questo libro" 

Grazie a questo romanzo ho capito una cosa. Indipendentemente dal libro che si legge qualcosa la s'impara sempre, e personalmente sono giunta a due conclusioni:
1) devo iniziare a diffidare di Goodreads.
2) ho i gusti del 3% delle lettrici americane.

Senza girarci troppo intorno Non Cercarmi Mai Più che mi fai un favore, non m'è piaciuto. Ci ho provato, mi sono impegnata, l'ho iniziato con le migliori intenzioni, ma non solo non è scattata nessuna scintilla, ma il protagonista della Chase mi ha proprio irritata. Egoista, egocentrico, viziato, si racconta alle donne (perché solo a lettrici poi? I lettori dove li mettiamo?) snocciolando verità da due soldi come se fossero perle di alta filosofia, ma in realtà Drew Evans è credibile quanto Rocco di Zelig.

 

"Non Cercarmi Mai Più" si differenzia dagli altri erotici usciti finora (vedi 50 Sfumature o Beautiful Bastard) perché viene narrato dal punto di vista maschile. Una figata, vero? Be sì, lo pensavo anch'io, finalmente qualcosa di nuovo, finalmente un po' d'originalità, ma vi assicuro che il prototipo di maschio arrapato e sciupafemmine peggio di così non poteva venire descritto.
Drew è odioso. Si fa le donne con la stessa frequenza con cui si lava i denti, sottolinea più volte di non doversi prendere nemmeno il disturbo di corteggiarle perché gli basta un'occhiata e loro sono già pronte a gambe aperte, e si loda di continuo "sono bello, sono intelligente, sono un vincente... e bla bla blaaaa". Drew ha lo spessore di un sottobicchiere, è svilente sotto ogni punto di vista, per non parlare poi dell'universo femminile che lo circonda e che ci racconta: pietoso.
Ma veniamo alla nota dolente. Drew non è il macho che l'autrice vuol farci credere. Sarà anche un gran puttaniere che parla come uno scaricatore di porto, ma alla Chase a volte sfugge la situazione di mano, e quando capita Drew inizia a ragionare come una donna e a comportarsi come una checca isterica.
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11 dicembre 2013

Recensione, 7 il Numero Maledetto di Barnabas Miller e Jordan Orlando

Mai avrei associato alla copertina di questo libro la storia che racconta. Mai, mai, mai!
L'ho iniziato per caso, forte del fatto che fosse un romanzo auto conclusivo, ma alla fine mi ha conquistata per davvero. Un bel teen thriller, se amate il genere non fatevelo scappare!
P.S. Ho oscurato parte della trama a mio parere troppo spoilerosa.

7 Souls

| Newton Compton, 02/2012 | pag. 320 | € 9,90 |
Mary Shayne aveva desiderato che il suo diciassettesimo compleanno fosse speciale, un evento da ricordare, ma di certo non immaginava che si sarebbe svegliata nuda, nel letto di un negozio di mobili, con i postumi di una terribile e inspiegabile sbronza. E la giornata prosegue nel peggiore dei modi: a scuola nessuno sembra ricordare il suo compleanno, non le sue migliori amiche, Amy e Joon, né il suo ragazzo, Trick che, invece di farle gli auguri, la lascia. Con il trascorrere delle ore, Mary si convince sempre più che qualcuno ce l'abbia con lei, e i fatti le danno ragione, perché prima della fine della giornata viene uccisa a sangue freddo. Ma la morte non è che l'inizio di una nuova odissea. Mary, infatti, si ritrova intrappolata in uno strano limbo, costretta a rivivere il giorno della propria morte attraverso gli occhi delle sette persone che le erano più vicine, ognuna delle quali - scopre con sgomento - aveva più di una ragione per odiarla. Ma chi di loro l'ha uccisa? E perché? Per scoprirlo e cercare di cambiare ciò che è stato, Mary dovrà fare i conti con i dolorosi misteri e gli inconfessabili segreti che si nascondono sotto la patina dorata del suo mondo perfetto.

Voto:

Una storia paranoica, cattiva, quasi ai confini della realtà, un misto tra Mean Girls, The Skeleton Key e So Cos'Hai Fatto. Un libro da cui mi aspettavo tutto, tranne quello che vi ho trovato: tensione, spiritualità, vendetta, in quella che inizia come la più atipica delle commedie e termina con un colpo di scena degno di un grande thriller.

Mary Shayne si risveglia nuda nella vetrina di un negozio di arredamento e avvolta in una coperta fatta di ricordi sfumati e totali black out torna a casa pronta più che mai ad affrontare il giorno più bello dell'anno: quello del suo compleanno.
Disinteressata ai problemi famigliari, infastidita dalla depressione della madre, annoiata dalla sorella sempre intenta a studiare, per Mary quello che conta veramente è essere al centro del mondo. Lei è sempre vestita, pettinata e truccata in modo impeccabile, rigorosamente ritardataria come tutte le persone alla moda, e quella che emerge dalle pagine è una protagonista egoista, egocentrica, facilmente irritabile, capricciosa e incontentabile.
Alla domanda chi è la persona che odi di più? il nome di Mary sarebbe una risposta anche troppo scontata, eppure lei non se l'immagina nemmeno, persa nell'illusoria convinzione che tutti pendano dalle sue meravigliose labbra. Ma cosa si è disposti a fare per vendicarsi dell'indifferenza, delle prese in giro e dei tradimenti di una ragazza perennemente concentrata esclusivamente su se stessa?
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