22 febbraio 2017

Le Uscite di Febbraio 2017 #2

Buongiorno lettori! Questo nuovo post nasce dal bisogno - urgentissimo e impellente - di segnalarvi un'uscita a mio avviso imperdibile, ovvero Il Viaggio di Caden di Neal Shusterman, l'autore del meraviglioso Unwind (qui la recensione).
Con questo titolo l'autore si discosta dal distopico e dal fantastico per parlarci di un ragazzo affetto da schizofrenia e di come la malattia gli abbia poco alla volta cambiato la quotidianità, sua e di tutte le persone che gli stanno intorno. Il Viaggio di Caden è un libro autobiografico e l'autore ha trasportato su carta la storia, dura e visionaria, di suo figlio.
Che dire? Lo voglio. Appena leggo "Shusterman" mi parte la brocca. Posso leggere anche la sua rubrica del telefono per essere felice. E poi, la cover... non è stupenda?
Già che c'ero ho approfittato per inserire qualche altro romanzo che ha stuzzicato il mio fragile e corruttibile cuore da lettrice.

Il Castoro

 
| Il Viaggio di Caden di Neal Shusterman | pag. 320 |
Caden Bosch ha 15 anni ed è sempre stato un ragazzo estroverso, pieno di amici e di talento. Da qualche tempo però ha cominciato a sentirsi inquieto, a fare strani sogni e sentire sensazioni ossessive, maniacali, compulsive. Sempre più spesso si ritrova su un galeone che solca il mare alla volta della Fossa delle Marianne, tra tempeste e mostri marini che non riesce a controllare. Caden va in crisi, non distingue più reale e irreale. Da una parte si ritrova in ospedale, accanto al dottor Poirot e agli amici Hal, Carlyle, Skye e Callie. Dall’altra parte è combattuto tra la lealtà verso il capitano della nave e il fascino dell’ammutinamento. Il fondo della Fossa delle Marianne è sempre più vicino e Caden deve scegliere: lasciarsi andare o cominciare la risalita?
Dal 23 Febbraio 2017.
E siccome di questo autore non potete perdervi NIENTE vi segnalo che su Amazon c'è disponibile Unwind. Cioè, gente, correte, non fatevelo scappare, leggetelo e non ve ne pentirete, Unwind è il distopico più bello che abbia mai letto.


Marsilio

 
| Il Cuore degli Uomini di Nickolas Butler | pag. 468 |
Nel 1962 Nelson è un boyscout occhialuto e secchione. Trascorre l'estate nel campo Chippewa, in Wisconsin, fra raduni attorno ai falò, corsi di orientamento nel bosco, bagni nel lago ghiacciato, emarginato e zimbello dei compagni. Solo Jonathan, un ragazzo molto più popolare, sembra concedergli una sorta di fragile amicizia. Trent'anni dopo, i due protagonisti si ritrovano per caso nello stesso campo: Nelson, veterano del Vietnam, riveste il ruolo di capo scout; Jonathan, ricco padre di famiglia, accompagna il figlio adolescente. Un evento sconcertante, però, verrà a turbare l'apparente quiete del raduno e a mettere tutti di fronte agli equivoci del proprio coraggio e della propria vigliaccheria.
Dal 23 Febbraio 2017.
Rizzoli

 
| Il Metodo 15/33 di Shannon Kirk | pag. 276 |
Ha sedici anni, è incinta e vulnerabile, ed è appena stata rapita, scaraventata sul pianale di un furgoncino lurido. Dovrebbe essere terrorizzata, dovrebbe supplicare di essere liberata, ma non lo fa. Dal primo istante del suo sequestro, con freddezza, ha iniziato a pianificare la fuga, pregustando la vendetta. È metodica, calcolatrice, analitica; tutto ciò che scorge intorno a lei diventa una risorsa utile per il suo fine. Senza lasciare nulla al caso, sicura dei suoi tempi e delle sue mosse, aspetta il momento per colpire, e i rapitori si muovono ignari di avere tra le mani una fredda sociopatica. Gli agenti dell'FBI Roger Liu e la sua compagna Lola devono fare in fretta, ma per salvare chi? La vittima o l'aggressore? La linea che li separa, infatti, si assottiglia sempre di più.
Dal 9 Febbraio 2017.
Garzanti

 
| Quando l'Amore Nasce in Libreria di Veronica Henry | pag. 312 |
In uno stretto vicolo di un minuscolo paesino vicino a Oxford si nasconde un posto speciale. È una piccola libreria, tutta di legno. Gli scaffali arrivano fino al soffitto e pile di libri occupano ogni angolo disponibile. Il suo nome è Nightingale Books ed è proprio qui che Emilia è cresciuta. Fra le pagine di Madame Bovary e una prima edizione di Emma di Jane Austen, Emilia ha imparato che i libri possono anche curare l'anima. È proprio questo che suo padre ha fatto per tutta la sua vita e ora è compito di Emilia: aiutare i suoi clienti grazie ai libri. Thomasina, timida e introversa, ha scoperto la cucina e l'amore attraverso i romanzi di Proust e i libri del cuoco Anthony Bourdain; Sarah, la proprietaria dell'antica villa di Peasebrook Manor, trova il suo unico conforto tra le righe di Anna Karenina; Jackson riesce a comunicare con suo figlio solo grazie al Piccolo principe. Perché per ogni dolore, per ogni dubbio, per ogni momento difficile esiste il libro giusto. Un libro che ti può salvare. Un libro che può farti trovare l'amore. Ma adesso la libreria è in pericolo. I conti proprio non tornano, i creditori stanno diventando pressanti e un uomo d'affari senza scrupoli vorrebbe costruire al suo posto degli appartamenti di lusso. La tentazione di vendere è enorme, ma Emilia deve tenere fede alla promessa che ha fatto al padre, deve lottare per la Nightingale Books. Deve continuare ad aiutare gli altri attraverso le pagine dei libri. Grazie alle parole di Camus, Salinger, Burgess e Kerouac, forse Emilia riuscirà a trovare la chiave per risolvere i suoi problemi. Manca solo quella per aprire il suo cuore.
Dal 9 Febbraio 2017.
Leggereditore

  
| La Prima Stella della Notte di Susan Elizabeth Phillips | pag. 400 |
- serie Chicago Stars #8 -
Piper Dove è una ragazza ambiziosa e determinata: il suo sogno è diventare la migliore detective di Chicago e riscattare un passato difficile e tormentato. Il suo primo incarico consiste nel pedinare Cooper Graham, celebre ex quarterback dei Chicago Stars, una vera e propria star in città. Peccato che venga scoperta quasi subito... Ora che rischia di perdere casa e agenzia, Piper non ha altra scelta che accettare il lavoro nel club alla moda di Cooper, lo Spiral, ma la vita dell’ex campione negli ultimi tempi è diventata piuttosto movimentata e rischia di coinvolgere la ragazza in affari ben più pericolosi di una crisi finanziaria. Qualcuno ce l’ha con Cooper e sta facendo di tutto per sabotare le sue attività e minarne la popolarità. Piper sa che ormai è troppo tardi per slegare il proprio destino da quello di un uomo che la attrae terribilmente e che sente poter essere quello giusto. Perché niente intriga di più lo spirito competitivo di uno sportivo che una sfida impossibile: conquistare una donna spaventata dai sentimenti.
Dal 9 Febbraio 2016.
Feltrinelli

  
| Magari Domani Resto di Lorenzo Marone | pag. 315 |
Chiamarsi Luce non è affatto semplice, specie se di carattere non sei sempre solare. Peggio ancora se di cognome fai Di Notte, uno dei tanti scherzi di quello scombinato di tuo padre, scappato di casa senza un perché. Se poi abiti a Napoli nei Quartieri Spagnoli e ogni giorno andare al lavoro in Vespa è un terno al lotto, se sei un avvocato con laurea a pieni voti ma in ufficio ti affidano solo scartoffie e se hai un rottame di famiglia, ci sta che ogni tanto ti "arraggi" un po'. Capelli corti alla maschiaccio, jeans e anfibi, Luce è una giovane onesta e combattiva, rimasta bloccata in una realtà composta da una madre bigotta e infelice, da un fratello fuggito al Nord, da un amore per un bastardo Peter Pan e da un lavoro insoddisfacente. Come conforto, solo le passeggiate con Alleria, il suo Cane Superiore, unico vero confidente, e le chiacchiere con l'anziano vicino don Vittorio, un musicista filosofo in sedia a rotelle. Finché, un giorno, a Luce viene assegnata una causa per l'affidamento di un minore. All'improvviso, nella sua vita entrano un bambino saggio e molto speciale, un artista di strada giramondo e una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare. La causa di affidamento nasconde molte ombre, ma è forse l'occasione per sciogliere nodi del passato e mettere ordine nella capatosta di Luce. Risolvendo un dubbio: andarsene, come hanno fatto il padre, il fratello e chiunque abbia seguito l'impulso di prendere il volo, o magari restare, trovando la felicità nel suo piccolo pezzettino di mondo?
Dal 9 Febbraio 2017.



E anche per oggi è tutto, alla prossima 8)

21 febbraio 2017

Weekly Recap #155

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Chiacchiere e Statistiche

Buon pomeriggio lettori!
Oggi per poco non vi beccavate un tag letterario, è vero, non ne faccio mai, ma ne ho visti in giro di carini e per un attimo sono stata tentata. Per un attimo eh... poi la pigrizia ha avuto la meglio (almeno per ora)! Una domanda però non ha smesso di frullarmi in testa: quanti libri compri al mese?
E così ho fatto un rapido bilancio degli acquisti del 2016 tralasciando ovviamente scambi, prestiti, regali, e bla bla...
Ho scoperto di aver comprato 29 libri, quasi 2,5 al mese.
Ma l'analisi non è finita lì, figuriamoci. Di questi 29 ne ho letti solo 8 e 2 li avevo presi perché mi erano piaciuti e ci tenevo a conservarli nella mia libreria (Rosemary's Baby e Maus). 
In pratica ci sono 19 libri che vegetano negli anfratti di casa... (più tutti gli altri)
Come sta andando il 2017? Finora ho comprato solo un libro (Follia di McGrath) e il primo albo di Monster, quindi due titoli in due mesi. Dai, la media è buona :) però ci sono dei romanzi che ho amato e voglio recuperare, in primis Ci Proteggerà la Neve di Ruta Sepetys (sarò paziente e moniterò Il Libraccio) e poi Il Tribunale delle Anime perché mi sento troppo in colpa a non avere iniziato la serie di Carrisi ambientata a Roma.
A proposito... e voi come state messi? Su su... fate outing!

NEW ENTRY


Come vi dicevo ho comprato il primo albo di Monster <3
Finalmente la Panini Comics si è decisa ad andare in ristampa (la terza!) e dopo anni e anni di attesa in cui mi è pure cresciuta la barba, non ci ho pensato due volte ad infilare la prima uscita nel carrello di Amazon! La serie in tutto si compone di nove numeri e insieme a 20th Century Boys è considerato il capolavoro di Naoki Urasawa.



Voglio cedere a poche novità quest'anno, giuro 🙏, cercherò di impegnarmi il più possibile, ma l'uscita di Haruf non mi ha lasciato scampo. Devo ancora recuperare la trilogia della Pianura (altra missione 2017 8)), ma partire da Le Nostre Anime di Notte mi sembra ottimo. L'ho in lettura e sono già malinconicamente innamorata.
Poi, siccome ai libri "malati" non so resistere, ecco La Figlia Femmina di Anna Gurickovic Dato che inizierò immediatamente dopo Haruf. 

Per trame, prezzi e altro, vi rimando su Amazon

  

Cosa mi sono vista


Ma che chicca è questo film? Se the Conjuring l'avevo trovato bello, questo è stupendo. Una perla.
Ispirato al caso Enfield, di cui forse saprete già tutto grazie alla minisere tv, racconta un fenomeno di poltergeist che sconvolse un'intera cittadina inglese alla fine degli anni 70, tanto da scomodare sacerdoti, esorcisti e mass media. Per quanto la veridicità della storia faccia ancora storcere il naso ai più scettici, questo è il caso più documentato sulle possessioni demoniache. 
A parte la trama che non può non suscitare grandissima curiosità (ditemi storia vera e io ci sono!) il film è perfetto sotto ogni punto di vista. Meravigliosa la regia, sempre grandioso il cast e la tensione è un tale crescendo da tenerti inchiodato alla poltrona. Anzi, non parliamo di poltrone che è meglio... e nemmeno di suore. Perché? Be', guardatelo. E spaventatevi!


Nonostante abbia già pronto il relativo post - Libro VS Film - ve lo dico lo stesso, il film de La Ragazza del Treno è decisamente meglio del libro.
"Ci voleva poco" mi sono sentita dire spesso, e beh, forse è vero, ma ormai fatico ad azzardare ipotesi... tutto è possibile! 
In breve il regista ha rattoppato tutto quello che nel libro era fatto male ed è riuscito a creare una discreta suspense. Insomma, per chi non conosce il finale, una piacevole visione (ma non di serie A).


Di Annabelle fa più paura la locandina dell'intero film. Purtroppo a parte un paio di scene ad alto tasso adrenalinico non c'è nulla degno di nota, ma la visione era d'obbligo visto che sto recuperando tutti i film inerenti a the Conjuring e ai coniugi Warren. Il prossimo sarà il remake di Amityville Horror con Ryan Reynolds, poi direi che sono a posto: posso prendere un  master in esorcismo e cambiare lavoro 8)

Alla prossima!

20 febbraio 2017

Recensione, L'UOMO CHE CADDE SULLA TERRA di Walter Tevis

L'Ultima volta che vi ho parlato di un classico della fantascienza è stato con "L'Invasione degli Ultracorpi" e come spesso mi capita quando esco soddisfatta e appagata da una lettura ho un solo pensiero in testa: perché non recuperare altri classici di questo genere? Lo farò. Ormai il mio 2017 è pieno di missioni impossibili e non vorrei aggiungerne altre, ma la tentazione è davvero troppo forte!

L'Uomo Che Cadde Sulla Terra di Walter Tevis

| Minimun Fax, Beat | pag. 231 | 

 
«Non era un uomo, eppure era molto simile all’uomo». E allora cosa è l’individuo gentile e fragile che si fa passare per cittadino britannico, nascondendosi dietro il nome altisonante di Thomas Jerome Newton, che accumula in breve tempo una vera e propria fortuna grazie a invenzioni geniali e inaudite, che vive in solitudine quasi completa dedicandosi a un compito misterioso e immane?
Uno dei pochi romanzi di fantascienza che abbiano lasciato una traccia indelebile nella letteratura mondiale, L’uomo che cadde sulla Terra è un apologo amaro sul mondo di oggi e (probabilmente) di domani, la storia disperata di un “alieno” in ogni senso, che in una celebre trasposizione cinematografica ha preso il volto inquietante e commovente di David Bowie.
Voto:
"la maggior parte degli uomini vive una vita di quieta disperazione"
Henry David Thoreau
Gli anni Sessanta in America hanno rappresentato un momento di grande rinnovamento culturale e la fantascienza ha smesso di essere un fenomeno di nicchia diffondendosi in breve tempo nell'immaginario comune attraverso i mass media, con lo scopo di diffondere messaggi sociali e politici.
È inoltre cosa nota che in quegli anni, attraverso romanzi di questo genere, si volessero raccontare gli attriti con l'URSS, i timori per una terza guerra mondiale, e l'alieno era il simbolo perfetto di un nemico - ignoto- contro cui ci si doveva difendere.
Walter Tevis, autore poliedrico noto per aver scritto Lo Spaccone e Il Colore dei Soldi, due romanzi ambientati nelle sale da biliardo da cui sono stati tratti gli omonimi film del 1961 e del 1986 rispettivamente diretti da Robert Rossen e Martin Scorsese, con L'Uomo Che Cadde Sulla Terra sembra discostarsi da un genere per abbracciarne un altro, ma non è proprio così. Questo testo, che parla di astronavi, pianeti sconosciuti e alieni, è in realtà una riflessione nostalgica sul decadentismo dell'uomo che cede all'edonismo, ai vizi, alle lusinghe, ai giochi di potere...
Thomas Jerome Newton (il cui vero nome è Rumpelstiltskin, il nostro Tremotino, e se non ricordate la fiaba cliccate qui) viene da Anthea, un pianeta devastato dalle armi nucleari, ormai al collasso e privo di qualsiasi fonte di energia. Newton, fisicamente simile, ma con un QI due volte superiore a quello di un uomo, viene addestrato per quindici anni e mandato sulla Terra con uno scopo preciso: salvare gli antheani. Provenendo da una società più avanzata non gli è difficile accumulare in breve tempo ingenti somme di denaro grazie a invenzioni straordinarie come la televisione 3D, ma più il tempo passa più Newton, incapace di provare rabbia e rancore, cede al fascino della Terra, alla sonnolente vitalità tipica dell'essere umano.
Non è un romanzo fatto di colpi di scena, sappiamo tutto fin dal principio e i continui richiami al dipinto di Pieter Bruegel il Vecchio, La Caduta di Icaro, ci rendono già nota anche la fine.
Eppure, nonostante Newton venga scoperto e fallisca la sua missione, siamo noi a uscirne ulteriormente sconfitti. Noi, che abbiamo paura del diverso. Noi, che ci scagliamo contro i più deboli. Noi, che nel tentativo di proteggerci ci autodistruggiamo.
Bellissimo il finale, con un Newton sempre più umano e solo, ma che nonostante tutto non conosce ancora l'odio e il disprezzo. Lui, con il suo fragile corpo da uccellino ha sfidato la forza di gravità, il sistema solare, l'alienazione e la diffidenza, traendone solo una cosa. Soldi. Talmente tanti da non sapere cosa farsene e da non renderlo felice.
Leggetelo, forse L'Uomo Che Cadde Sulla Terra non brillerà per stile e ritmo, ma è sicuramente un indimenticabile e sempre attuale manifesto nel panorama della fantascienza.

Edizioni Urania


  


TRAILER FILM




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16 febbraio 2017

Recensione, YELLOW BIRDS di Kevin Powers

Sto cercando di recuperare alcune vecchie recensioni, perché di certi titoli, non avervi ancora parlato, è quasi vergognoso.
Quelle di stasera sono poche parole, ma spero vi convincano a leggere questo romanzo che non è solo un libro di guerra, ma molto, molto di più.

Yellow Birds di Kevin Powers

| Einaudi, 2013 | pag. 192 | € 17,00 |
Partiti a diciott'anni. Talmente impreparati, talmente ingenui da credere che insieme ce l'avrebbero fatta. Bartle è devastato dal senso di colpa. Per non avere impedito che Murphy morisse. Per non essere riuscito ad attenuare la brutalità e l'orrore della guerra. Ora che è tornato a casa, vede Murphy ovunque. Insieme alle altre immagini dell'Iraq: i cadaveri che bruciano nell'aria pungente del mattino, i proiettili che si conficcano nella sabbia, le acque del fiume che ha inghiottito il loro sogno. E il tormento per la promessa che non ha saputo mantenere non gli dà pace. "Il miglior romanzo che abbia letto sulla guerra: essenziale, incredibilmente preciso, perfetto. Probabilmente è il libro più triste che io abbia letto negli ultimi anni. Ma triste in modo importante. Dobbiamo essere tristi, profondamente tristi, per quel che abbiamo fatto in Iraq". (Dave Eggers)
Voto:

Sono morta. Sono morta, risorta e poi di nuovo morta.
Non so quante volte questo libro mi abbia uccisa, ma non sono state poche.
Come spesso mi capita l'ho iniziato senza sapere nulla della trama, affidandomi ciecamente all'autore che a combattere in Iraq c'è stato davvero, e non per fare l'eroe, ma per pagarsi il college. Sei anni della sua vita in cambio di cinquantamila dollari. Mai scelta fu più sbagliata, mai scelta ha avuto un prezzo tanto alto da pagare. E così Kevin Powers ha voluto scrivere un libro che è la cronaca di un dolore, di un ripianto, di un qualcosa che non potrà mai più riavere indietro.
«La guerra provò a ucciderci in primavera. Quando l'erba tingeva di verde le pianure del Ninawa e il clima si faceva piú caldo, pattugliavamo le colline basse dietro città e cittadine. Superavamo le alture e ci spostavamo nell'erba alta mossi dalla fede, aprendoci sentieri con le mani come pionieri, tra la vegetazione spazzata dal vento. Mentre dormivamo, la guerra sfregava a terra le sue mille costole in preghiera. Quando arrancavamo, sfiniti, i suoi occhi erano bianchi e spalancati nel buio. Se noi mangiavamo, la guerra digiunava, nutrita dalle sue stesse privazioni. Faceva l'amore e procreava e si propagava col fuoco. Poi, in estate, la guerra provò a ucciderci mentre il calore prosciugava dei colori le pianure».
Su queste pagine ci sarebbe tanto da dire, ma mi chiedo quanto una recensione lunga ed esaustiva serva davvero. Yellow Birds andrebbe semplicemente inserito nella lista dei cento titoli da leggere una volta nella vita, per tanti motivi. Non è solo un romanzo, ma una testimonianza. Powers è un poeta, unisce alla durezza del racconto una prosa lirica che ti porta quasi a crogiolarti nella bellezza delle parole, per farti poi sprofondare in un abisso di sangue e morte.
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15 febbraio 2017

Recensione the FIREMAN di Joe Hill

Buongiorno a tutti cari lettori, oggi mi devo togliere a malincuore un sassolino nella scarpa e non sapete quanto mi costi. Ho inserito the Fireman nel post delle delusioni del 2016 e adesso vi spiegherò perché. Forza e coraggio. Ah Joe, dico a te, non farmi mai più una cosa del genere, chiaro?

The FIREMAN #1 di Joe Hill

| Sperling & Kupfer, 2016 | pag. 312 | € 14,90 |
| parte uno, segue L'Isola della Salvezza |
Mantenete il sangue freddo.Arriva l'uomo del fuoco.
Nessuno sa dove e quando sia iniziata.
Tutti hanno imparato a loro spese che la nuova epidemia si diffonde più velocemente di qualsiasi altra malattia, e che ha già decimato la popolazione di grandi città come Boston, Detroit, Seattle.
Per i medici il suo nome è Trichophyton draco incendiarius, per la gente si chiama Scaglia di Drago, perché il suo primo sintomo è un marchio d'oro e nero sulla pelle e l'ultimo è la morte. Per autocombustione.
Milioni di persone sono infette; gli incendi scoppiano dappertutto. Non esiste antidoto. Nessuno è al sicuro.
Harper Grayson, bravissima infermiera che non si lascia abbattere da niente e nessuno, ha curato migliaia di malati prima che il suo ospedale fosse ridotto in cenere. Lei e il marito Jakob si erano promessi di farla finita, in caso d'infezione, ma ora che anche lei porta i segni terribili del Drago, Harper vuole vivere. Almeno fino al termine della sua gravidanza.
Incinta, abbandonata dal marito terrorizzato, perseguitata dalle feroci Squadre di Cremazione a caccia di infetti, Harper sembra destinata a soccombere.
Se non fosse per il misterioso straniero vestito da pompiere che arriva in suo soccorso.
L'unico uomo che sappia controllare il fuoco. Anche quello malato che cova dentro il suo corpo.
The Fireman è un romanzo apocalittico appassionante, diviso in due parti: L'uomo del fuoco eL'isola della salvezza.
Voto:
waiting...

C'è stato un tempo in cui Stephen King riempiva i miei sogni di bambina trasformandoli in veri e propri incubi. Ero nell'età in cui avevo bisogno di avere paura, perché l'orrore mi rendeva più forte, mi portava a sfidare i miei limiti, ma a distanza di sicurezza. Nella storia c'era il cattivo da sconfiggere, ma il libro era il mio scudo.
Oggi come oggi avere paura è più difficile, un po' perché crescendo mi sono corazzata, un po' perché la letteratura offre spunti sempre meno interessanti in questo campo, ma Joe Hill, da buon erede di suo padre, con alcuni suoi titoli era riuscito a far riaffiorare la bambina di un tempo, quella che leggeva di nascosto, sotto le coperte, con la torcia accesa e una ventina di peluche a proteggerla nel letto.
Figuratevi la mia gioia quando hanno annunciato l'uscita della sua ultima fatica.
Fireman doveva essere un titolo capace di infiammare gli animi, invece - ahimé - manca di spregiudicatezza ed è anche eccessivamente buonista. Almeno per ora, perché, vi ricordo, questa è solo la prima parte di un titolo che è stato diviso in due.

In un futuro molto prossimo una virulenta epidemia sta decimando la popolazione mondiale; sembra che dal Trichophyton draco incendiarius non ci sia scampo e venirne contagiati significa morire per autocombustione.
Il panorama che si prospetta al lettore è totalmente apocalittico; un mostro contro il quale non si hanno armi per combatterlo, il panico che genera il caos, ospedali al collasso, gente barricata in casa per proteggersi da un killer invisibile.
Harper Grayson lavora come infermiera e non si risparmia mai, nemmeno per un secondo, nemmeno quando la scaglia di drago si manifesta sulla sua pelle. Ha paura, certo, ma è incinta e vuole a tutti i costi portare a termine la gravidanza... chiede solo di sopravvivere nove mesi.
Sono pagine, queste, in cui si respirano le ceneri dei corpi bruciati, la tensione è oltremodo palpabile e come l'autore in pochi passaggi riesca a sgretolare il rapporto tra Harper e suo marito ha dell'incredibile: lui, che sembrava volerla proteggere dal male supremo, in preda alle fobie più deliranti tenta di ucciderla pur di non farsi contagiare, provocandone la fuga.
È in un momento di pura angoscia e inquietudine che la storia entra incredibilmente in una fase di stallo. Attenzione, non di noia, se c'è una cosa che Joe Hill sa fare è scrivere, ma a conti fatti succede poco o niente.
Harper trova rifugio ai margini della città e scopre una società di persone infette che riescono a controllare la scaglia di drago. Come? Con la gratitudine, l'amore, i pensieri felici. Si ritrovano in chiesa e cantano, finché un'esplosione di luce non si impadronisce dei loro corpi risanandoli. C'è la devastazione totale là fuori, ma loro cantano, e poco alla volta Harper riesce a sprigionare la Mary Poppins che è in lei in un tripudio di melodie e tonnellate di zucchero. Insomma, pare che la pandemia si possa controllare a suon di gorgheggi e che la paura funga da detonatore. (What?!?!)
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13 febbraio 2017

Recensione, MENTRE FUORI NEVICA di Sarah Morgan

Buongiorno donne, oggi parlo a voi! Vediamo un po', l'ultimo romance che ho recensito è stato... Il Ladro di Ricordi di Tiffany Reisz, bel cinque mesi fa! Ringrazio quindi l'influenza che mi ha fatto tornare la voglia di leggerezza e aMMMore, e aspetto i vostri commenti nel caso conosciate già l'autrice e abbiate altri suoi titoli da consigliarmi!

Mentre Fuori Nevica di Sarah Morgan

| Harlequin Mondadori, 2014 | pag. 336 | € 16,00 |
Serie O'Neil Brothers, #1
Kayla Green odia il Natale. Farebbe qualsiasi cosa per evitarlo del tutto, così, quando le si presenta l'occasione di lavorare durante le vacanze, la coglie al volo. Kayla è un mostro sacro delle pubbliche relazioni, e ora dovrà occuparsi di una struttura alberghiera di lusso in montagna. Perfetto! Quello che non sa è che l'impresa del suo cliente, Jackson O'Neil, è a conduzione familiare, che lì tra montagne innevate e addobbi di stagione il Natale è più presente che mai, e che l'atmosfera è calda, accogliente e decisamente festiva. Inoltre, a rendere più coinvolgente e inebriante il suo soggiorno tra i monti ci si mette pure questa intensa e fastidiosa attrazione per Jackson. Un'attrazione che la porterà chissà dove. Ma certo non a letto con lui. O sì?
Voto:
+

Raffreddore, mal di gola, muscoli doloranti e nonostante una serie di acciacchi degni di una novantenne sono andata a lavorare sempre e comunque, perché è un periodo del mese che fa schifo, perché se mi metto in malattia ho i sensi di colpa che mi annientano più dei bacilli, e perché qualcuno la pagnotta a casa la deve pur portare! (autocommiserazione mode on!)
Capirete che in questo stato di salute è davvero difficile leggere, ma qualcosa per ammazzare i quaranta minuti di corriera mi serviva assolutamente. Ho optato quindi per un romance e un po' a occhi chiusi ho tirato fuori dalla libreria Mentre Fuori Nevica, e che dire... mi è andata abbastanza bene!
Però devo essere sincera, mi mancano un po' i romance vecchio stampo, quelli pieni di disgrazie e tormento (vedi Un Incontro Perfetto o Paradise della McNaught), quelli in cui anche se sai che tutto finirà bene non hai la più pallida idea di come possa essere possibile! Il difetto di Mentre Fuori Nevica è tutto qui: dopo dieci pagine la storia è un film già visto. Fortuna vuole che sia un romanzo scritto bene, pregno di quella pungente ironia che non fa mai male, ma se lo stile si mantiene su livelli decisamente buoni, la costruzione della storia è quanto di più lineare possa esistere. Attenzione, non è un difetto della Morgan, è un difetto di moltissime autrici di romance contemporanei per quello che mi riguarda.
Ma veniamo alla trama.
Kayla Green è tanto abile nel suo lavoro di PR, quanto maldestra nelle relazioni personali da cui si tiene debitamente alla larga.  È raffinata in modo implacabile, grintosa e sfrontata, ama il suo computer, si crogiola in una monotona e rassicurante quotidianità che la protegge dalle insidie del mondo e - ciliegina sulla torta - odia il Natale sopra ogni cosa. Non sopporta le vetrine luccicanti, le lucine intermittenti e tutto quell'amore che sembra travolgere ogni singola famiglia. L'unico programma che ha per le feste è evitarle, resettarle, farci una bella e gigantesca X sopra. Quale modo migliore se non trascorrerle lavorando?
Così, quando Jackson O'Neil la invita nel Vermont, dove gestisce un resort di famiglia che sta colando a picco, accetta senza pensarci due volte. Lavoro, lavoro, lavoro. Non si immagina certo di trovarsi circondata da persone con il diabolico dono di risucchiare la professionalità e vomitarla sotto forma di babbi natale e pan di zenzero... E soprattutto non ha fatto i conti con gli occhi azzurri di Jackson, capaci di farle dimenticare che la prima cosa da fare la mattina dovrebbe essere controllare le email, non avere pensieri illeciti su un suo potenziale cliente...
Devo aggiungere altro? Montagne innevate, cascate ghiacciate, bungalow di vetro con viste mozzafiato e romantiche gite in slitta. Insomma il quadro è completo. La storia anche. Il finale non ne parliamo.
Diciamo che avrei preferito un po' più tensione emotiva, qualche ostacolo in una relazione che sembra perfetta ancor prima di consolidarsi, infatti scorre tutto liscio come l'olio. Sì, ci sono i dilemmi di Kayla, c'è il suo passato che non smette di ferirla, ma nel giro di una settimana tutto cambia radicalmente. E qui urge un altro piccolo appunto: io amo i romanzi che durano di più (be', non solo i romanzi...)...
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8 febbraio 2017

Weekly Recap #154

Weekly Recap nasce dalla voglia di non parlare solo delle mie new entry libresche, ma anche di altre piccole curiosità settimanali. Libri che ho adocchiato, un estratto che mi ha particolarmente colpito, un film che ho visto, e così via. Un po' come fanno alcuni blog con la rubrica Clock Rewinders on a Book Binge [X - X]. Ma tutto senza regole. Un po' alla cavolo insomma. Sostituisce In My Mailbox.

Mamma mia quanto sono indietro con i recap! Direi che ho un bel po' di cose da dirvi, quindi partiamo subito, prima che se ne accumulino di nuove!

NEW ENTRY

Sto tenendo fede a uno dei miei buoni propositi (qui il post completo) ovvero, smaltire buona parte dei libri che ho accumulato nel tempo, però venerdì 20 Gennaio stavo girovagando per il centro di Bologna e nell'attesa di incontrarmi con la mia amica del corazon mi sono infilata in una piccola libreria di remainders nei pressi della stazione. 

Ecco con cosa sono uscita <3



Potevo lasciare lì un Adephi nuovo di zecca a 5,90 invece che 16 euro? E poi insomma, stiamo parlando di Follia di Patrick McGrath, un titolo che è finito nel mio carrello innumerevoli volte e che poi ho tolto per non impoverirmi tutto in un colpo.
Credo che la trama sia nota un po' a tutti, si parla di amore e morte, del sentimento tragico che unì Stella e Edgar, lei moglie di uno psichiatra, lui detenuto per uxoricidio.
Non vedo l'ora di iniziarlo!

scusate la foto prettamente natalizia,
ma mi è arrivato sotto le feste xD
Grazie a Bookmooch (al quale ogni tanto dimentico di essere iscritta) ho recuperato L'Uomo che Cadde sulla Terra di Walter Tevis, un romanzo che forse ricorderete per la trasposizione cinematografica con David Bowie. Personalmente io quel film l'ho visto, ma nella mia mente è tutto molto sfumato, quindi ho proprio voglia di buttarmi tra le pagine di questo classico della fantascienza e scoprirne nuove sfaccettature.


Per finire Joe Hill. Allora... io ho letto la prima parte di Fireman che non mi è piaciuta molto e in parte ve ne ho già parlato nel post delle delusioni del 2016, ma siccome un libro non si lascia mai a metà ecco qui il secondo volume, L'Isola della Salvezza. Vi dico la verità, vorrei poterlo prendere in mano con entusiasmo... ma non ce la faccio. Come ha potuto farmi questo il mio Joe?! 

Recap Letture (supermegastraveloce!)

 

Ci Proteggerà la Neve di Ruta Sepetys: bellissimo! Senza dubbio uno dei migliori titoli del 2016. Qui la recensione.

96 Lezioni di Felicità di Marie Kondo: mentre il primo manuale l'avevo trovato particolarmente utile, questo è un po' un ripetersi e probabilmente esiste solo per business= soldi facili.
Le cose che dice sono sempre le stesse, ci sono solo delle immagini che aiutano a comprendere meglio alcune tecniche del riordino, per esempio come piegare i vestiti, ma nulla di più. Bocciato.

  

Lontano da Te di Tess Sharpe: Senza dubbio un romanzo originale, peccato che non mi abbia coinvolta come avrei voluto. Qui la recensione.

I Nostri Cuori Chimici di Krystal Sutherland: Un titolo alla John Green e Rainbow Rowell, pieno zeppo di passaggi da sottolineare. Qui la recensione.

La Luce Sugli Oceani di M. L. Stedman: Una storia incredibile scritta da una penna ancora un po' acerba, ma che riesce (non sempre!) a toccare le corde giuste del cuore. Qui la recensione.

   

Mia Cugina Rahcele di Daphne du Maurier: Ahhh, il potente fascino di un classico! Perché non ne leggo di più? Qui la recensione.

L'Amica Geniale di Elena Ferrante: Finalmente mi sono decisa a iniziare la tetralogia della Ferrante, soprattutto perché vorrei essere preparata quando uscirà la serie tv (se uscirà...), ma per ora mi tengo per me ogni singola impressione. Tanto arriverà la recensione ;)

Mentre Fuori Nevica di Sarah Morgan: Lettura salvagente! In pratica mi sono influenzata e mi serviva un romanzo super soft. Anche se sono solo a metà posso dire che è molto, molto carino. Divertente, scorrevole, scacciapensieri... insomma è un romance al 100%!

L'Angolo del Fumetto

  

Proseguono le letture di Morgan Lost, non sono molto brava, non sempre seguo l'ordine cronologico ma purtroppo (o per fortuna, dipende dai gusti) ogni albo è quasi totalmente a sé. Tra questi - Il Segreto di Juliet, Una Vita Perfetta e Ricordati di Elizabeth - il primo è senza dubbio il mio preferito. Come sempre Chiaverotti attinge dal cinema a piene mani e in questo post ve ne ho parlato più approfonditamente ma senza fare spoiler. Piacevolissimo anche Una Vita Perfetta, mentre di Ricordati di Elizabeth mi è piaciuta parecchio la narrazione in stile Amabili Resti.

Due le delusioni fumettose


 

La Casa delle Vacanze di Clive Barker: tipica storia per ragazzi che racconta la noiosa vita di un bambino il quale si fa attirare da un uomo misterioso in questa casa speciale dove tutto è spettacolare. Nell'arco di un giorno si alternano le quattro stagioni, si gioca, ci si diverte, non c'è scuola e si mangiano prelibatezze di ogni tipo. Sembra un po' il Paese dei Balocchi, ma così com'è facile entrarci, lasciare quel posto che di incantato ha ben poco sarà altra cosa...
Mi è piaciuto per buona parte, poi tutto il racconto incentrato sulla fuga del protagonista l'ho etichettato con "banalità portami via." In conclusione un "ni".

La duologia Umbrella Academy di Way e Bà: Serie che inizia col botto. Quarantasette donne danno alla luce dei figli senza essere incinta e un eccentrico inventore miliardario ne adotta sette con lo scopo di metterli a beneficio della pace del mondo, ma... e qui mi fermo. I disegni di Gabriel Bà sono come sempre meravigliosi, ma purtroppo ho trovato il tutto decisamente troppo frettoloso. L'autore vuole sondare la vita di tutti e sette i protagonisti, ma le pagine sono poche e la storia decisamente ambiziosa. Per me è un no (alla Mara Maionchi).

Cosa mi sono vista

  

De I Ragazzi Speciali di Miss Peregrine vi ho parlato in tutte le salse. Il romanzo mi era piaciuto molto (qui la recensione), il film decisamente meno (qui tutti i miei ma, forse, però...), anche se lo consiglio a tutti coloro che del libro di Ransom Riggs non sanno nulla (attenzione però che le note dolenti sono in arrivo, aspettate che vi parli dell'ultimo titolo della trilogia... Ransom, ma che cazzarola hai combinato???)

Poi Passengers... uff... difficile parlarne, perché io adoro questo tipo di fantascienza.. Procediamo con ordine. Ci sono questi due tizi che si fanno ibernare insieme a moltissimi altri per poi essere risvegliati su un altro Pianeta, solo che qualcosa va storto e aprono gli occhietti molto prima del tempo. Sono soli, in un'astronave dove tutto è automatizzato, perché anche il personale di bordo sta facendo sogni d'oro. Ansia. Dovranno vivere così? Soli? Dovranno morire prima di arrivare a destinazione? Poi, come se le sfighe non fossero abbastanza, l'astronave inizia a dare di matto e a loro il compito di evitare l'autodistruzione... 
Insomma, tralasciando che è tutto un pochino surreale e che la sceneggiatura pecca di alcune banalità (per non dire forzature), il film è tenuto in piedi da solo quattro personaggi (darei l'oscar a Michael Sheen che è uno strepitoso androide/barista) e due ore passano senza troppi sbadigli. Peccato però, perché gli scivoloni non mancano, ma ho apprezzato quel senso di angoscia che mi è rimasto a fine visione.

Bene, è tutto! 
Se siete arrivati fino alla fine del post 
sappiate che vi amo immensamente!

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